Truffa all’asilo San Pio X di Vittorio Veneto: denunciati i colpevoli, due giovani di Torino

Denunciati gli autori della truffa ai danni dell’asilo San Pio X di Vittorio Veneto. Era l’11 agosto 2017 quando un’impiegata della struttura ha ricevuto una telefonata da un soggetto femminile, che annunciava di aver effettuato, mediante bonifico, una donazione all’asilo per un importo di 23 mila euro, sostenendo poi che l’operazione non fosse andata a buon fine e che la transazione risultava bloccata.

Successivamente l’impiegata ha ricevuto un’altra telefonata, da un soggetto maschile, che, presentatosi come sedicente direttore dell’Istituto di credito nel quale risulta attivo il conto corrente della struttura religiosa, confermava il versamento della somma di 23 mila, aggiungendo però che l’operazione era stata bloccata in quanto la somma era errata e risultava un esubero di 3 mila euro. 

Con questa scusa ha cercato di mettere in contatto l’impiegata con una sedicente dipendente della banca, la quale sosteneva che per sbloccare l’operazione fosse necessario restituire la somma in esubero.

Alla risposta dell’impiegata, che riferiva di non aver la possibilità di versare la somma richiesta, la sedicente bancaria dichiarava che l’operazione si sarebbe potuta sbloccare anche con il versamento di un importo inferiore, pertanto induceva in errore la vittima facendole effettuare il versamento di 1.000 euro su una carta postepay, rendendosi successivamente irreperibile.

Le indagini dei Carabinieri della stazione di Vittorio Veneto hanno permesso di identificare gli autori della truffa, che sono un uomo, T.G. classe 1992, ed una donna, F.M. classe 1996, entrambi residenti a Torino e con precedenti specifici in materia di truffa.

La prima telefonata ricevuta dall’impiegata dell’Istituto San Pio X è stata effettuata da F.M., che annunciava l’avvenuta donazione, con un’utenza telefonica intestata a T.G. Successivamente è toccato a T.G. chiamare la vittima qualificandosi come sedicente direttore della banca intestataria del conto corrente, e di nuovo è entrata in gioco F.M., che questa volta si è qualificata come sedicente dipendente della banca.

Il riscontro dei dati risultanti dalla scheda Sim con la quale sono state effettuate le chiamate e dalla carta postepay (intesta a F.M.) sulla quale sono stati versati i 1.000 euro ha permesso di risalire alla vera identità dei due truffatori, che sono stati denunciati in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Treviso.

(Fonte: Compagnia dei Carabinieri di Vittorio Veneto).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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