Truffa del resto a Vittorio Veneto: denunciate due donne per aver colpito tre volte in città

I Carabinieri della stazione di Vittorio Veneto, a termine di un’intensa attività investigativa, hanno denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Treviso due donne, H.N. classe 1979 e U.V. classe 2000, nomadi domiciliate in provincia di Udine, che si sono rese responsabili, in diverse occasioni, della cosiddetta “truffa del resto” in danno di alcuni esercizi commerciali di Vittorio Veneto.

L’indagine ha preso avvio quando, lo scorso 9 ottobre, il titolare della Pasticceria Dolomiti di piazza Fiume ha denunciato che il 4 ottobre una ragazza con in braccio un infante, accompagnata da una donna più anziana, aveva pagato una brioche con una banconota da 50 euro alla cassa; una volta ricevuto il resto la ragazza aveva informato la cassiera di aver trovato della moneta, chiedendo quindi la restituzione della banconota da 50 euro ma, intuita la malafede delle donne, la cassiera si era rifiutata, riferendo loro di aver già consegnato il resto.

Le due donne, vistesi scoperte, si erano dileguata, ma erano state seguite dal titolare che le aveva osservate allontanarsi a bordo di una Suzuki Swift con targa italiana. L’altro episodio, sempre a danno della Pasticceria Dolomiti, si è registrato due giorni dopo, il 6 ottobre, quando le due donne, con lo stesso modus operandi, avevano acquistato due pasticcini pagandoli con una banconota da 50 euro; ottenuto il resto le donne avevano raggirato la cassiera (un’altra dipendente diversa da quella di due giorni prima), riuscendo in questa occasione a farsi riconsegnare la banconota da 50 euro.

Il 15 ottobre, alla stazione dei Carabinieri di Cordignano, il titolare del Bar Cristallo di Vittorio Veneto ha denunciato di aver subìto nella sua attività commerciale, la cosiddetta truffa del resto ai danni di una sua dipendente.

Nello specifico ha denunciato che nel primo pomeriggio del 4 ottobre erano entrate nel bar due donne, di cui una più anziana con in braccio un infante ed una ragazza e, mentre la prima distraeva uno dei dipendenti, la seconda aveva pagato una bottiglietta d’acqua con una banconota da 50 euro; una volta ricevuto il resto, la giovane aveva informato la dipendente di aver trovato della moneta, chiedendo la restituzione della banconota da 50 euro, ma nonostante le rimostranze della dipendente che le aveva riferito di averle già consegnato il resto, dopo numerose insistenze, raggirandola, era riuscita a farsi restituire la banconota da 50 euro.

Il 26 ottobre, nella stazione di Vittorio Veneto, la titolare dell’attività commerciale “Merceria via Manin” di Vittorio Veneto, ha denunciato di esser stata vittima della stessa truffa nella giornata del  24 ottobre alle ore 18 ad opera di una ragazza con infante ed una donna più anziana. Nella circostanza ha riferito che la donna aveva effettuato il pagamento di un’etichetta pagandola in moneta, ma dopo pochi istanti aveva chiesto di cambiarle una banconota da 50 euro, mentre nel contempo la ragazza aveva incominciato a tartassarla di domande e, confondendo la denunciante, l’aveva indotta a consegnare due banconote da 20 euro ed una da 10 euro alla donna, non facendo caso che in realtà non le aveva consegnato la banconota da 50 euro. Subito dopo il raggiro le due donne con il bambino si erano dileguata a piedi.

Mediante la ricerca sui lettori targhe del Comune di Vittorio Veneto, si è accertata la presenza in città della Suzuki Swift notata nel primo episodio anche nelle altre occasioni in cui sono state denunciate le truffe del resto.

Dall’autovettura si è risaliti alle due donne che la utilizzavano, le cui immagini sono state estrapolate dai sistemi di videosorveglianza della Pasticceria Dolomiti e del Bar Cristallo e, mediante esibizione in un fascicolo fotografico, sono state riconosciute anche dalla titolare della “Merceria Via Manin”, che non è dotata di impianto di videosorveglianza.

(Fonte: Compagnia dei Carabinieri di Vittorio Veneto).
(Foto: Freepik).
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