Via le barriere architettoniche a Vittorio Veneto, squadra di tecnici al lavoro per studiare un piano di eliminazione

Da questa mattina e per alcune settimane, secondo il crono-programma previsto dallamministrazione saranno in città alcune persone, architetti, che stanno lavorando al nuovo Peba, il piano per la eliminazione delle barriere architettoniche. Una operazione che richiederà un investimento di 25mila euro e che interesserà nei rilievi l’accessibilità agli oltre 18 plessi scolastici cittadini, oltre alla situazione in diversi posti molto precaria dei marciapiedi, delle piste ciclabili degli edifici pubblici comunali.

“Diciamo che  in questi anni mi sono sempre battuto perché si riuscissero a reperire i fondi per risolvere una criticità tanto importante quanto sottovalutata: l’accessibilità e la fruibilità degli spazi da parte di tutti, soprattuto dei disabili, anziani e madri con passeggini – sostiene Marco Dus (nella foto), capogruppo di maggioranza del Pd -. Si tratta di  strumento necessario per il monitoraggio, la programmazione e la realizzazione degli interventi per il superamento delle barriere architettoniche. In termini di accessibilità, adattabilità e fruibilità di luoghi e spazi pubblici in autonomia e sicurezza molto è stato fatto, ma molto rimane ancora da fare. Non sempre interventi del genere vengono eseguiti prevedendo l’abbattimento delle barriere architettoniche presenti.  Il piano comprende anche l’individuazione delle possibili soluzioni con stima di massima dei costi”. 

Con il piano una  amministrazione dispone di uno strumento in grado di consentire un controllo spazio-temporale degli interventi mirati al superamento o all’eliminazione delle barriere architettoniche, consentendo in effetti una corretta programmazione sia economica che organizzativa da utilizzare anche in concomitanza con altri interventi già programmati, come ad esempio il rifacimento della rete fognaria, la riasfaltatura di strade esistenti o la realizzazione di nuovi marciapiedi.

“In questa prima fase – spiega Dus –  ho voluto porre l’attenzione sulle problematiche relative alla mobilità urbana ed alla corretta fruizione degli spazi urbani in particolare per ciò che riguarda la disabilità motoria. È chiaro che il lavoro da fare perché la nostra città diventi davvero adeguata alle esigenze di tutti è molto, tuttavia lo studio che è appena partito è forse, e purtroppo, un caso isolato nel panorama complessivo del Veneto e più in generale dell’Italia. L’attenzione nei confronto della disabilità, delle persone anziane o delle madri con figli che si muovono con carrozzine, resta ancora molto bassa. Questo primo percorso di studio, a cui seguiranno poi gli interventi permetterà a tutte le persone con difficoltà motoria non solo di arrivare facilmente in centro città, ma anche di essere guidate attraverso dei particolari sensori”.

(Fonte: Fulvio Fioretti ©  Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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