Riceviamo dal consigliere comunale di Vittorio Veneto Paolo Santantonio, all’opposizione con Forza Italia, in merito al futuro di Villa Papadopoli, e pubblichiamo.
Lo avevo detto nel mio intervento in consiglio comunale il 19 luglio 2017, nel corso della discussione sull’ “Atto di indirizzo cessione Villa Papadopoli al Cesana Malanotti”, che la poca chiarezza della delibera celava il rischio che la villa cenedese potesse diventare un ospizio per ricchi, con uso di splendido parco e da dotare di apposito parcheggio sull’antistante area verde per le grosse cilindrate dei familiari in visita ai parenti.
La conferma è arrivata martedì scorso dallo stesso presidente Castro direttamente al consiglio di quartiere di Ceneda: se il Tar Veneto accoglierà il ricorso del Cesana, in primavera partiranno i lavori per la nuova casa di riposo per geronti benestanti che sancirà il destino dei nostri anziani: a Costa i comuni mortali, al Papadopoli i ricchi, con una distinzione in caste separate che sembra rinnovare in salsa vittoriese i costumi sociali della vecchia India braminica.
Attenta come sempre ai problemi sociali, Adriana Costantini ha ricordato che il costo della retta di libero mercato al Papadopoli si attesterà sui 4.200 euro mensili. Un risultato davvero significativo per un consiglio d’amministrazione direttamente nominato ed espressione di una amministrazione targata Partito democratico.
Un risultato davvero “sociale” per una Ipab (Istituto di pubblica assistenza e beneficenza) che tale rimarrà anche dopo la approvazione del progetto di legge regionale 25 del 2015 sulla riforma delle Ipab venete.
Sia chiaro fin d’ora che, se il Papadopoli per ricchi dovesse realizzarsi, si dovrà tenere alta l’attenzione che a pagarne le spese non siano gli anziani delle caste basse, ospitati nella sede di via Carbonera, magari con un abbassamento del livello dei servizi che dovrà continuare ad essere quello di sempre.
Paolo Santantonio
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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