Vittorio Veneto, il Coro da camera di Torino senza rivali alla 53esima edizione del Concorso nazionale corale

Le note dei cori partecipanti hanno entusiasmato il pubblico della 53esima edizione del Concorso nazionale corale “Trofei Città di Vittorio Veneto”, la cui finalissima si è tenuta nel tardo pomeriggio di ieri, domenica 5 maggio, al Teatro “Da Ponte” di Vittorio Veneto.

Un concorso, patrocinato dalla Regione Veneto e dalla Provincia di Treviso, iniziato sabato 4 maggio, al quale hanno partecipato 19 gruppi coristici provenienti da ben 11 Regioni, – fino alla Sardegna – suddivisi in 5 categorie, tra i quali ha trionfato il Coro da Camera di Torino (nella foto sotto), diretto da Dario Tabbia, acclamato dal pubblico che gremiva la sala.

Il gruppo si è aggiudicato il 25esimo Gran Premio “Efrem Casagrande”, grazie anche all’eleganza vocale dei cantori. Un’occasione, quindi, per premiare l’impegno di un coro come quello originario di Settimo Torinese, ma anche di ricordare una figura di prestigio come quella di Casagrande, vittoriese doc nato nel 1924 e scomparso nel 1991, noto per la brillante carriera pianistica internazionale e il ruolo di direttore d’orchestra della Rai.

coro da camera torino concorcsocorale

“Con questo premio abbiamo voluto ricordare la figura di Efrem Casagrande, che personalmente sono onorato di aver avuto come insegnante di solfeggio. – ha dichiarato il sindaco di Vittorio Veneto Roberto Tonon – Oggi si celebrano i cori e non a caso lo scorso 25 aprile, proprio qui al Teatro “Da Ponte” si poteva sentire un sottofondo corale. Colgo quest’occasione anche per ringraziare i consiglieri e gli assessori per i cospicui investimenti fatti in ambito artistico”.

Ormai questo è divenuto uno degli eventi musicali più prestigiosi non solo per la nostra città, – ha sottolineato il primo cittadino – ma per tutta l’Italia, perché è un concorso nazionale longevo, nato su iniziativa di un brillante musicista vittoriese come Efrem Casagrande, che ogni anni porta i migliori cori sul palco del Da Ponte. L’edizione 2019 ha contato un numero di adesioni più alto rispetto agli anni scorsi. Tutto ciò è frutto del lavoro di un anno dell’ufficio Cultura, assieme alla commissione artistica, con la collaborazione dell’Ipssar “Beltrame” e della sezione del coro Ana di Vittorio Veneto”.

“Un appuntamento che ci ha reso il punto di riferimento della coralità nazionale. – è stato il commento dell’assessore alla Cultura Antonella Uliana – Il concerto è cresciuto negli anni, raggiungendo dei risultati straordinari e portando la sua vitalità a livello culturale. Grazie a tutti i cori e a tutti quanti hanno portato proprio questa vitalità a Vittorio Veneto”.

A presiedere la giuria del concorso – composta da Giuseppe Di Bianco, Luigi Marzola, Piero Monti e Maurizio Saquegna – è stata Franca Floris, la quale ha sottolineato “il livello molto alto” di questa 53esima edizione. “La musica ha dato un messaggio di unitarietà – ha aggiunto il presidente di giuria – e l’Italia è unita in questi momenti, non ci sono confini. Cantare fa bene e al concorso hanno partecipato cori non professionisti, ma che cantano da professionisti. Chi li frequenta lavora, studia, s’impegna e fa qualcos’altro nella quotidianità: il canto, quindi, aggiunge quel valore che rende la vita più interessante e ha anche una funzione terapeutica”.

Grandissima l’emozione dimostrata dal Coro da camera di Torino al momento della proclamazione della sua vittoria, un’emozione espressa dallo stesso direttore Dario Tabbia: “Si è trattato di un lavoro molto lungo per quello che è un coro in continua evoluzione. Siamo molto contenti, perché facciamo un lavoro individuale e diamo tutti gli strumenti necessari per questa meraviglia che è il canto corale”.

Il suono della voce umana, intonata insieme ad altre, è un po’ il simbolo di come dovrebbe essere la nostra vita. – ha proseguito Tabbia – Ognuno mette quello che ha di meglio, ma insieme suona tutto più bello. L’emozione, che proviamo quando cantiamo, è la cosa che ci fa andare avanti. In occasioni come questa non ci deve essere competizione, perché a vincere sono sempre il concorso e i coristi, mai un coro in particolare. Tu ti devi sentire in competizione con te stesso e se non perdi la tua identità, canti con la tua voce, con la tua anima e come sai fare, allora quello è il vero premio“.

Il Coro da camera di Torino si è imposto inoltre nelle categoria A dedicata alla “Musica sacra a cappella originale d’autore” – dove si sono aggiudicati il secondo e terzo premio rispettivamente il Libercantus Ensemble di Perugia diretto da Vladimiro Vagnetti, vincitore anche del premio per il programma musicale più interessante, e il coro Voceincanto di Arezzo guidato da Gianna Ghiori -, nella categoria B della “Polifonia profana originale d’autore – secondo e terzo posto per gli stessi gruppi corali della sezione precedente – e nella categoria C per il “Canto polifonico di ispirazione popolare” – nella quale il secondo premio non è stato assegnato, mentre il terzo è andato al coro Voceincanto di Arezzo.

Al maestro Tabbia è stato inoltre conferito il premio Ana, in memoria di Efrem Casagrande, per le doti interpretative e al coro da lui diretto un riconoscimento speciale per la miglior esecuzione polifonica rinascimentale.

Se nella categoria D per il “Vocal pop jazz” il primo premio non è stato assegnato, il secondo è andato ai vittoriesi “Gli sconcertati” diretti da Andrea Mazzer, – vincitori anche del premio dell’Associazione per lo sviluppo delle attività corali del Veneto (Asac) – mentre il terzo se l’è aggiudicato il gruppo Enjoy di Uboldo Varese, guidato da Raffaele Cifani. Il coro femminile nuorese Eufonìa di Mauro Lisei, invece, ha vinto il premio unico indivisibile della categoria E “Palio corale delle Regioni”, grazie anche alla suggestiva atmosfera ricreata con i costumi tradizionali.

Una kermesse musicale, quindi, dall’elevato spessore culturale, che vede già un certo fermento per la prossima edizione 2020, come ha svelato il direttore artistico Carlo Berlese. “Si è trattato di un appuntamento davvero entusiasmante, – ha sottolineato Berlese – sia per la partecipazione che per la qualità dei cori. Abbiamo sentito proposte diverse e stiamo già pensando all’edizione del prossimo anno: il sogno è quello di creare un palio delle Regioni italiane e sarebbe proprio un bellissimo punto di arrivo”.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati