Vittorio Veneto, presidio antifascista in piazza del Popolo: tensione a distanza ma tutto tranquillo

Tutto tranquillo, in piazza del Popolo: circa 300 persone hanno formato il presidio antifascista, statico. Quattrocento metri a sud, circa 150 aderenti e simpatizzanti di Casapound hanno tagliato il nastro ieri, sabato 1° dicembre, della nuova sede provinciale del partito in via Manin, dedicata ad Alessandro Tandura.

Nel mezzo e ovunque, Polizia e Carabinieri in buon numero, con alcune pattuglie della Polizia locale hanno vigilato sul corretto svolgimento del tutto.

Non c’è stato bisogno di alcun intervento, entrambe le fazioni, sotto gli occhi stupiti da tanto movimento, dei vittoriesi, non avevano interesse alcuno a fomentare qualcosa. Certo le posizioni opposte su certi valori hanno definito comunque nei commenti i pro e contro delle due manifestazioni da parte della maggioranza silenziosa di popolazione.

In piazza del Popolo, non certo a favore dell’apertura della sede di Casapound, ovvero a sostenere la tesi “E riaffermare i valori che siamo in una città democratica”, anche il sindaco Roberto Tonon: “Lasciamo a ognuno manifestare liberamente le sue opinioni – dice il sindaco – ma la storia di Vittorio Veneto non si cancella, è città Medaglia d’Oro per la Resistenza, e i vittoriesi sanno ben distinguere una manifestazione o meglio una ideologia dall’altra”.

QDP. Pensa che una sede di Casapound possa comportare problemi in futuro?

RT. “Mi auguro di no proprio per il fatto che confermo che ognuno deve poter manifestare pacificamente le proprio opinioni, garantendo pace e sicurezza”

QDP. Sulla questione della mozione approvata per la concessione degli spazi pubblici a chi garantisce la fede antifascista?

RT. “Sono state dette molte stupidaggini sui social anche da consiglieri comunali, tipo che avrei concesso l’uso della strada (via Manin chiusa dalle 15 alle 20, ndr). Ignora che c’era una ordinanza del comitato ordine e sicurezza con decisione della Prefettura. Casapound non ha chiesto niente e l’amministrazione non ha concesso nulla, sia chiaro. La strada è stata chiusa per ragioni di sicurezza”.

Sull’altro fronte in via Manin molti si stupivano della presenza di tante forze dell’ordine. Molti giovani, anzi quasi tutti giovani quando alle 18 è stato tagliato il nastro.

Per Andrea De Bortoli coordinatore provinciale di Casapound l’apertura della sede “Il Tumulto” non è un traguardo: “Ma un punto di partenza – dice – perché d’ora in poi moltiplicheremo nel nostre attività in zona. I nostri obiettivi sono di consolidarci in città dove contiamo una cinquantina di iscritti e poi creare sempre maggiori servizi a persone in difficoltà, come stiamo facendo da tempo. Con una sede faremo cose organizzate meglio”.

QDP. L’Anpi sostiene che la vostra è una finta solidarietà?

ADB. “Siamo partiti ancora prima di divetare partito con queste attività e non chiediamo voti. Prestiamo servizio anche con persone ideologicamente lontani dalla nostra area politica. Scopo nostro è raggiungimento di una società che funzioni organicamente e non divisa come vuole l’Anpi. Noi vogliamo un popolo unito”.

QDP. Ma quanti siete?

ADB. “A livello provinciale iscritti sono 120, il nucleo più grosso a Vittorio Veneto, con cui completiamo – anche se mancano ancora Rovigo e Belluno – la presenza provinciale in Veneto. Chiaramente puntiamo ad allargare la nostra base”.

(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it ® riproduzione riservata).
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