“Cento anni si compiono una volta sola nella vita”: queste le parole pronunciate oggi, martedì 9 gennaio, da Corinna Frassetto, ospite della casa di riposo Guizzo Marseille di Selva del Montello, in occasione del suo centesimo compleanno.
Per l’arzilla signora, accolta dal mese di agosto 2022 nella struttura di Selva, è stata organizzata una bella festa alla quale hanno preso parte i familiari, gli ospiti e il personale della casa di riposo, il vicesindaco di Volpago del Montello, Renato Povelato, il consigliere comunale Carla Calcagnotto, il direttore della struttura, Gianluca Zeppa, e il presidente del cda della Guizzo Marseille, Andrea Brufatto.
L’amministrazione comunale ha donato alla neo-centenaria un omaggio floreale e una pergamena e il vicesindaco Povelato è intervenuto portando gli auguri di tutta la comunità volpaghese.
Corinna, molto lucida e partecipe, ha scherzato, cantato “Fin che la barca va” di Orietta Berti e ringraziato tutti i presenti per la bella festa.
La neo-centenaria è nata il 9 gennaio 1924 a Guarda, da Elisa e Beniamino, quarta di cinque fratelli e sorelle (Zita, Ines, Gino e Giuseppina).
“Si è sposata a 25 anni con Luigi – ricordano i familiari -, che è deceduto 6 anni dopo. Ha cresciuto poi da sola i figli Elvio e Dilvo, con il supporto delle persone che abitavano nel borgo Galeazze a Biadene, un gruppo di famiglie solidali con forti valori di comunità. Ha fatto vari lavori, quelli agricoli da giovanissima, poi la tessitrice alla storica filatura Monti e l’operaia. Da giovane prestava servizio di volontariato nel gruppo ‘Dame Missionarie‘ della parrocchia di Biadene”.
“Nel 1974 – continuano – si è trasferita a Venegazzù con la famiglia del figlio Elvio, Rosetta e il neonato nipote Paolo. Ha abitato vicino alla cognata Anna (Coca) con cui ha sempre coltivato un bel rapporto di amicizia. Ha altre tre nipoti, Barbara, Claudia e Silvana del figlio Dilvo, che sono nate e cresciute a Zurigo, ed Elena, la sorella di Paolo. I quattro pronipoti sono Alessia, Marco, Leonorah e Alessandra”.
La famiglia racconta che da pensionata ha contribuito alla crescita dei nipoti e ha partecipato ogni anno alle vacanze organizzate dal Comune con le sue amiche, in particolare Carmela, Rita e Giannina, e i suoi luoghi preferiti erano Recoaro Terme e Levico Terme.
“Non ha avuto la possibilità di studiare molto – aggiungono -, ma è stata un’avida lettrice di libri, in particolare gialli, sul dopoguerra e sulla cultura veneta, e soprattutto amava i giochi enigmistici che faceva ogni giorno fino a che riusciva a vederli. È molto interessata anche alle notizie di attualità. Le piacciono filastrocche, rime e proverbi, vecchi racconti come le storie del Mazariol. È stata una sostenitrice dell’importanza dello studio e ha accompagnato i nipoti durante i momenti importanti della vita e della formazione”.
“È stata anche abile raccoglitrice di erbe spontanee – concludono – e le sue specialità in cucina sono state la frittata coi bruscandoi, il ragù e il purè. Ha sempre amato molto uscire ogni tanto a mangiare, in particolare la cucina tradizionale, ma le piace molto anche la cucina cinese“.
Nella casa di riposo di Selva ha stretto nuove amicizie, in particolare con le signore Laura e Idelma.
Durante la festa, Corinna ha fatto due indovinelli agli ospiti della Guizzo-Marseille: “Do lusent, do spuncent, quatro maszoche e un sparavent! Cossa eo? (Due lucine, due cose che pungono, quattro zampe e una coda: la mucca); Atu pi caro ver sete bus sua testa o sete pedoci sua menestra? (Preferisci avere sette buchi nella testa o sette pidocchi nella minestra? Sette buchi sulla testa: due orecchie, due occhi, due narici, la bocca)”.
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