Il Panevin che ritorna: fuochi d’Epifania tra Conegliano, San Pietro di Feletto e San Vendemiano

Dopo lo stop per il maltempo della sera del 5 gennaio, i Panevin sono tornati ad accendersi in diverse zone del territorio, riportando il tradizionale falò dell’Epifania al centro della vita di comunità. In alcuni paesi si era scelto di rimandare l’appuntamento, a differenza di Farra di Soligo, dove i volontari del Consorzio delle Pro Loco del Quartier del Piave avevano preferito sfidare la pioggia e mantenere viva la tradizione sin da subito.

Il tradizionale falò di Collalbrigo

Ad aprire questa “seconda ondata” di fuochi è stata la parrocchia di Costa di Conegliano, che nella serata di venerdì ha acceso il proprio Panevin nello spazio adiacente alla chiesa. Oltre al falò, c’è stato un momento dedicato alla convivialità popolare, con persone di tutte le età riunite attorno al fuoco. Complice il meteo finalmente clemente, il falò di Costa era ben visibile anche dalle colline di Collalbrigo, disegnando in lontananza il profilo luminoso del ceppo che brucia nel buio d’inverno.

La Natività ai piedi della chiesa di Collalbrigo

Proprio a Collalbrigo, la sera successiva, il testimone è passato al Gruppo Alpini, che ha preparato il Panevin in un’area sottostante la chiesa. Sul sagrato era ancora allestita una Natività, illuminata da stelle natalizie che facevano da cornice al fuoco. A rendere la serata ancora più familiare è stata la presenza della Befana, impegnata a distribuire le tradizionali calzette ai bambini, mentre gli adulti si fermavano a chiacchierare gustando una fetta di pinza accompagnata da un bicchiere di vin brulè. Il rito del falò si è così intrecciato con quello dell’Epifania, tra profumi di dolci e voci di paese.

La Befana arrivata a Collalbrigo

Un altro Panevin rinviato è stato quello di San Pietro di Feletto, nel parco dell’Antica Pieve, dove la catasta è rimasta pronta per giorni, in attesa del momento giusto per essere accesa. L’organizzazione è stata curata dagli Amici dell’Antica Pieve di San Pietro di Feletto, che ieri sera hanno finalmente dato fuoco al tradizionale falò, alla presenza di molte persone. Anche qui non è mancata la consegna delle calzette di dolciumi ai bambini e uno spazio dedicato all’incontro tra adulti, con il fuoco a fare da punto di riferimento e di conversazione.

Il Panevin di San Vendemiano

Tra i fuochi che hanno unito modernità e tradizione c’è stato il Panevin di San Vendemiano, allestito nell’area di via dello Sport dai volontari dell’Avis locale, in collaborazione con la Pro Loco e con il patrocinio del Comune. Qui il falò è stato accompagnato dal sottofondo musicale di una band, che ha proposto alcuni brani simbolo della canzone italiana, trasformando la serata in una piccola festa all’aperto. Al banco ristoro, accanto al classico abbinamento pinza e vin brulè, si potevano trovare cioccolata calda, tè caldo e panini di vario tipo, pensati per accogliere famiglie, gruppi di amici e visitatori di passaggio.

Il Panevin di questa sera a Soligo

Nel corso del fine settimana e nei giorni successivi altri “Panevin ritardatari” hanno illuminato e illumineranno ancora il Valdobbiadenese, il Quartier del Piave – con l’accensione prevista a Soligo – e la Vallata da Miane a Vittorio Veneto. È un ritorno atteso, che per molti è stato l’occasione di ritrovarsi, scambiarsi auguri e riprendere un gesto antico che continua a scandire l’inizio dell’anno nelle campagne e sulle colline della Marca Trevigiana.

(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
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