L’ateo che viaggiò con Papa Francesco. Javier Cercas a Una Collina di Libri: “Leone XIV è meno ‘distruttivo’”

Javier Cercas: ateo, anticlericale e laicista militante. Eppure è lui a salire su un aereo, tra agosto e settembre 2023, con Papa Francesco. Destinazione? Mongolia, ai confini del mondo, per un viaggio di quattro giorni.

Intervista allo scrittore Javier Cercas

Da quell’esperienza – primo scrittore a farlo – nasce “Il folle di Dio alla fine del mondo” (edito da Guanda), romanzo presentato in anteprima nazionale al Teatro Accademia di Conegliano nella tappa inaugurale della terza edizione di Una Collina di Libri, rassegna letteraria promossa dall’Associazione Unesco e diretta da Francesco Chiamulera.

Marina Montedoro (presidente Associazione Unesco) e per la prima volta sul palco della rassegna anche l’interprete Lis Chiara Scipione

Di quell’incontro, “in cui il Vaticano mi ha aperto le sue porte”, Cercas ha deciso di fare un libro. Non un romanzo qualsiasi, ma uno “alla sua maniera”: un romanzo documentario, in cui fonde la figura del giornalista con quella dello scrittore, come nella vecchia tradizione letteraria in cui gli scrittori pubblicavano sui giornali le loro opere.

Il comandante della compagnia dei Carabinieri di Conegliano Gianluca Muscatello

“Ecco un folle senza Dio che insegue il folle di Dio alla fine del mondo”: basterebbe questa frase per cogliere l’unicità del romanzo di Cercas. Al centro, una domanda che lo accompagna da sempre: cosa c’è dopo la morte?

Il pubblico presente alla prima data della rassegna

“Ne parlo non per motivi teologici, ma personali – spiega – perché mia madre era profondamente credente, cattolica. Quando mio padre è morto, diceva che lo avrebbe rivisto dopo la morte. Così, quando mi hanno proposto l’opportunità di parlare con il Papa ed entrare in Vaticano, ho capito che il libro doveva parlare di questo. Posso dire che ho fatto la domanda, posso dire che Papa Francesco ha dato una risposta, ma non posso dire quale: sarebbe come svelare la fine di un giallo”.

Il Questore di Treviso Alessandra Simone assieme al vicequestore Vincenzo Zonno

Il suo ultimo libro parla di un incontro particolare, un viaggio con Papa Francesco. Che cosa si porta a casa di quell’esperienza, dal punto di vista personale?

Cinquecento pagine. (ride, ndr) È stata una grande esperienza: non solo l’incontro con Papa Francesco, ma l’incontro con la Chiesa, con il Vaticano. Ho viaggiato con lui in Mongolia, ma soprattutto sono entrato nel Vaticano, che è un luogo straordinario, il cuore di un’istituzione che esiste da duemila anni. Ed è proprio questo ad aver cambiato la mia visione del mondo, della Chiesa, del Vaticano, di me stesso e, in fondo, del mondo intero.

Cercas durante il firmacopie

Nei suoi libri parla spesso della morte. Ha chiesto a Papa Francesco cosa c’è dopo la morte?

Questo è il nucleo centrale del libro. Parla del cuore del cristianesimo, che è anche l’enigma della nostra civiltà: la risurrezione della carne, la vita eterna. E lo fa, ripeto, non per ragioni teologiche ma personali. Mia madre era molto credente e, alla morte di mio padre, era convinta che lo avrebbe rivisto. Quando mi hanno dato l’opportunità di parlare con Papa Francesco, ho capito che il libro doveva ruotare attorno a questa domanda. È la storia di un uomo come me – un folle senza Dio – che va a trovare il folle di Dio, Papa Francesco, per porgli una sola, enorme domanda: mia madre rivedrà mio padre dopo la morte? E sentire quella risposta – l’unica risposta possibile, o almeno quella di chi è più autorizzato a darla – e riportarla a mia madre, era ciò che contava. Posso dire che ho fatto la domanda, posso dire che ho ricevuto la risposta, ma non posso rivelarla. Sarebbe come raccontare la fine di un giallo.

La stretta di mano tra Cercas e il direttore artistico della rassegna Francesco Chamulera

Lei ha detto di non credere in Dio. Da non credente, cosa pensa del nuovo Papa?

Credo che sarà un continuatore moderato, nelle forme, delle riforme di Papa Francesco. Almeno per ora, vediamo un Pontefice più classico, più ordinato, meno “distruttivo” rispetto a Francesco. Ma la visione della Chiesa non è così diversa. Sarà, secondo me, una continuazione della stessa linea, ma con maggiore moderazione.

(Autore: Simone Masetto)
(Foto e video: Simone Masetto)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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