Il 17 agosto 2024 il cuore di Simone Moro, giardiniere in proprio di Col San Martino e ciclista agonista di appena 27 anni, si fermò improvvisamente in via Mire, a Corbanese di Tarzo, lasciando un’intera comunità senza parole.
Una morte difficilissima da accettare, una giovane vita spezzata che molto aveva regalato a familiari, amici e all’intera comunità farrese.
Con questo pensiero straziante, ma anche con il desiderio di ricordare per sempre Simone, la famiglia Moro aveva pensato di raccogliere dei fondi per sostenere chi costantemente lavora nella ricerca e nello studio delle malattie cardiache. Eccezionale la solidarietà ricevuta: ben 10 mila e 840 euro.
E’ stato dunque individuato il gruppo di ricerca coordinato dalla professoressa Alessandra Rampazzo, del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova, che studia da oltre vent’anni le cause genetiche della cardiomiopatia aritmogena (ACM).
Oggi l’obiettivo principale della sua ricerca è trovare una cura che agisca direttamente sulle cause della malattia, bloccandone la progressione, anziché limitarsi a trattarne i sintomi.
Di recente, il gruppo ha testato in laboratorio un farmaco che agisce sui meccanismi epigenetici, ovvero su quei processi che controllano l’attivazione o lo spegnimento dei geni. Questo farmaco è già in fase di utilizzo per altre malattie e ha mostrato risultati molto promettenti anche nel contesto della cardiomiopatia aritmogena.
Nella nuova fase della ricerca, il farmaco sarà sperimentato in modelli animali e in modelli tridimensionali di tessuto cardiaco ottenuti da cellule staminali umane. Questo permetterà di capire se il farmaco è davvero in grado di rallentare o di bloccare la progressione della malattia.
La donazione ricevuta dalla famiglia Moro permetterà di finanziare una borsa di studio per coinvolgere un giovane laureato che potrà contribuire a tempo pieno allo sviluppo di tale importante progetto.
La famiglia Moro – tramite il sindaco Mattia Perencin – ringrazia sentitamente tutte le persone che hanno contribuito alla donazione. Simone, grazie a chi ha deciso di donare con lui, rientra nei “Bronze Donor” dell’Università di Padova.
(Autore: Luca Nardi)
(Foto: archivio Qdpnews.it)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
#Qdpnews.it riproduzione riservata