Economia circolare agricola

Economia circolare agricola
Economia circolare agricola

La produzione di biometano incentivata dal PNRR con contributi in conto capitale.

Il quadro dell’economia mondiale sta radicalmente modificando le abitudini, con il passaggio da un’economia lineare che vuole lo smaltimento dei rifiuti al termine del loro ciclo di vita, a un’economia circolare attraverso la quale la tendenza è quella di ridurre i rifiuti al minimo e di reintrodurli nei cicli produttivi generando valore; è la cosiddetta logica delle 3R: ridurre gli sprechi; riusare nei cicli di produzione le cose destinate a essere gettate; riciclare utilizzando gli scarti, dando vita a nuovi prodotti, riducendo la quantità complessiva di rifiuti da destinare alle discariche.

Nel quadro fatto va certamente inserita l’economia circolare agricola in cui tutto si rigenera e diviene risorsa produttiva, con notevoli vantaggi come il risparmio strettamente collegato ad esempio all’autoproduzione di fertilizzanti/concimi che le imprese agricole acquisterebbero in misura ridotta; la riduzione di emissioni di CO2 con ovvia riduzione dell’inquinamento con diretti vantaggi per il pianeta.

Un ulteriore aspetto, certamente non secondario agli altri, è la possibilità di ottenere un’autosufficienza energetica anche con possibilità di cedere quella prodotta in misura superiore al fabbisogno; questa produzione energetica avviene mediante l’impiego di scarti della filiera agricola mediante impianti di biomasse ove vengono lasciati fermentare gli scarti di cui trattasi dando origine a biogas poi trasformato in energia elettrica; vi potrebbe essere un ulteriore passaggio, ovvero trasformare il biogas in biometano mediante specifici impianti; esso può sostituire il gas naturale con conseguenti vantaggi per l’economia in generale in termini di costi.

Proprio nell’ottica di quanto detto, si deve leggere l’Investimento 1.4 del Pnrr – Sviluppo del biometano, secondo criteri per promuovere l’economia circolare, nonché il D.M. 13.01.2023 del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica contenente le regole applicative. I provvedimenti ministeriali innanzi citati definiscono le modalità per accedere alle somme a disposizione attraverso il PNRR.

È ammessa la possibilità di erogare finanziamenti in conto capitale per la produzione di biometano da immettere nella rete del gas naturale e sono fornite le regole per accedervi. Proprio analizzando le regole si rileva che per accedere agli incentivi è necessario l’utilizzo di apposito applicativo (https://areaclienti.gse.it) predisposto dal Gestore Servizi Energetici e la richiesta va inoltrata entro il 31.03.2023.

Non tutti potranno accedere al finanziamento; in particolare, gli investimenti ammissibili saranno riferiti per impianti di nuova costruzione o da riconvertire; è il caso di impianti agricoli per produzione di biogas già esistenti alla data del 27.09.2022. Si formerà una graduatoria e i lavori non potranno essere avviati prima della sua formazione, stimata per giugno 2023.

Il contributo spettante è pari al 40% delle spese sostenute ed ammissibili e sono previsti dei limiti sul costo massimo di investimento ammissibile, determinati in ragione della capacità produttiva. L’ulteriore aspetto è riferito alle spese ammissibili al finanziamento in conto capitale, nelle quali si individuano: i costi di realizzazione ed efficientamento dell’impianto; le attrezzature di monitoraggio ed ossidazione del biometano, dei gas di scarico e di monitoraggio delle emissioni fuggitive; i costi di connessione alla rete del gas naturale; i costi per l’acquisto o acquisizione di programmi informatici funzionali alla gestione dell’impianto; le spese di progettazione, direzione lavori, collaudo, consulenze, studi di fattibilità, acquisto di brevetti e licenze, connessi alla realizzazione dei sopraindicati investimenti, nella misura massima complessiva del 12% della spesa totale ammissibile; i costi per la fase di compostaggio del digestato.

È di tutta evidenza che un finanziamento in conto capitale del genere non può essere sottovalutato dalle imprese agricole, in ragione dei vantaggi economici e ambientali. Si tratta di tenere a mente la scadenza del 31.03.23 e non lasciarla decadere.

Autore: Giuseppe Proietti B.

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