Chi effettua erogazioni liberali in denaro per il sostegno della cultura può godere di vantaggi fiscali sotto forma di credito di imposta.
A partire dal 2015, in virtù della L. 190/2014 che ha introdotto agevolazioni fiscali a favore delle erogazioni liberali destinate al sostegno dei teatri di tradizioni, e della successiva L. 208/2015 che ha stabilizzato e reso permanente il c.d. “Art bonus”, è possibile fruire di un credito d’imposta per le erogazioni liberali effettuate a sostegno della cultura e dello spettacolo. La norma, che finora ha consentito di finanziare con oltre 800 milioni di euro i progetti culturali e di recupero di beni, ha visto beneficiare le città d’arte italiane di importanti erogazioni, soprattutto ad opera di fondazioni, istituti di credito e anche privati: le sole Milano e Firenze hanno ricevuto rispettivamente più di 225 e 90 milioni di euro a testa.
Il particolare credito d’imposta è riconosciuto a tutti i soggetti, enti non commerciali, imprese e persone fisiche, indipendentemente dalla natura e dalla forma giuridica. Le erogazioni liberali previste dall’Art bonus devono riguardare i seguenti ambiti:
l interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici;
l sostegno degli istituti e luoghi della cultura di appartenenza pubblica, delle fondazioni lirico-sinfoniche, dei teatri di tradizione, delle istituzioni concertistico-orchestrali, dei teatri nazionali, dei teatri di rilevante interesse culturale, dei festival, delle imprese e dei centri di produzione teatrale e di danza, nonché dei circuiti di distribuzione, dei complessi strumentali, delle società concertistiche e corali, dei circhi e degli spettacoli viaggianti;
l realizzazione di nuove strutture, restauro e potenziamento di quelle esistenti di enti o istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo;
l importi disposti a favore dei concessionari o affidatari dei beni oggetto di manutenzione, protezione e restauro.
Quanto alle modalità di effettuazione, l’Agenzia delle Entrate ha stabilito che le erogazioni devono essere disposte avvalendosi esclusivamente di sistemi di pagamento tracciabili (banca, poste, carte di debito, di credito e prepagate, ecc.).
La misura del credito d’imposta è pari al 65% dell’erogazione liberale e l’ammontare deve essere ripartito in 3 quote annuali di pari importo. Il totale del credito d’imposta non può superare i seguenti limiti:
l per le persone fisiche e per gli enti che non svolgono attività d’impresa: il 15% del reddito imponibile;
l per i titolari di reddito d’impresa: il 5 per mille dei ricavi annui.
La fruizione del beneficio fiscale dovrà avvenire con le modalità seguenti:
l persone fisiche ed enti che non svolgono attività d’impresa: per 1/3 nella dichiarazione dei redditi relativa all’anno in cui è stata effettuata l’erogazione liberale e per le ulteriori 2 quote, di 1/3 ciascuna, nelle successive 2 dichiarazioni dei redditi;
l titolari di reddito d’impresa: la prima quota annuale nella misura di 1/3 a partire dal 1° giorno del periodo di imposta successivo a quello di effettuazione delle erogazioni liberali e le ulteriori 2 quote, di 1/3 ciascuna, nei successivi 2 periodi d’imposta.
Foto: archivio Qdpnews.it
Autore: Antonio Bevacqua – Sistema Ratio Centro Studi Castelli