Lo rileva un’indagine diffusa da Unioncamere, che sottolinea la necessità di un maggiore sforzo comunicativo da parte delle istituzioni centrali e locali.
Dall’indagine emerge che il 16% delle imprese si è già attivato per aderire ai progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza, un altro 13% ha in programma di farlo, ma più del 70% per il momento non sembra interessarsi alle molteplici occasioni di sviluppo che si stanno aprendo.
Significativo soprattutto il dato relativo alle PMI: l’80% delle imprese di minori dimensioni non ha nemmeno in programma di avvalersi di queste risorse, contro il 50% delle aziende medio-grandi. Secondo Unioncamere occorre attuare un processo di semplificazione, in quanto il tempo speso per il lato burocratico grava pesantemente sulla produttività delle aziende.
Un’indagine del Centro studi Tagliacarne in tal senso ha rivelato che una riduzione di 1/3 del tempo dedicato dalle risorse umane interne alle imprese agli adempimenti burocratici, reimpiegato nelle attività produttive, comporterebbe un aumento della produttività aziendale tra il +0,5% e il +1,1%.
D’altra parte, sullo scenario attuale incide negativamente anche il clima di incertezza legato allo shock della guerra in Ucraina. Per quasi 9 imprese su 10 l’impatto del conflitto in corso sarà alto, soprattutto a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia, delle materie prime e dei semilavorati che già stanno impattando pesantemente sul loro cash flow.
Quasi un’impresa su 2 ha problemi di approvvigionamento di materie prime e una su 5 di approvvigionamento di energia.
L’aumento dell’incertezza incide inevitabilmente anche sulla “natalità” delle imprese: i dati sulle iscrizioni al Registro delle Camere di commercio mostrano che quando il clima di fiducia si riduce di un punto, la natalità delle imprese si contrae di mezzo punto. Negli ultimi 2 anni (2020-2021) sono state create 81.000 imprese in meno rispetto al livello pre-pandemia del 2019, di cui 26.000 in meno giovanili e 32.000 in meno femminili.
L’auspicio è in primis che la crisi militare si risolva in tempi brevi, e che le misure di sostegno messe in campo dal Governo (in particolar modo con il Decreto Aiuti appena pubblicato in Gazzetta ufficiale) possano supportare le imprese in questa difficile fase congiunturale.
Rimane però la necessità di un maggiore e migliore sforzo comunicativo delle istituzioni, per far capire alle imprese la portata epocale delle opportunità offerte dal PNRR.
Autore: Davide Bonetti – Sistema Ratio Centro Studi Castelli