Pos, sanzioni in arrivo dal 2023 per chi non lo accetta

Nuova stretta sui pagamenti elettronici e su chi non accetta pagamenti con carte di credito o bancomat sia per la vendita di prodotti che per prestazioni professionali: in arrivo le sanzioni.

Dal 1.01.2023 gli esercenti che non accetteranno i pagamenti tramite Pos rischieranno una multa fino a 30 euro, a cui si deve aggiungere il 4% del valore della transazione rifiutata. È quanto stabilisce un emendamento approvato in sede di conversione del decreto sull’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (D.L. 152/2021). Si arricchisce così di una nuova misura il paniere degli interventi volti a favorire la tracciabilità dei pagamenti e la lotta all’evasione. Risulta di assoluto interesse il fatto che l’introduzione di un regime sanzionatorio si innesta in un processo più generale caratterizzato dal maggior favore verso i pagamenti elettronici, considerando altresì la riduzione con decorrenza dal 1.01.2022 della soglia per l’utilizzo del contante che è passata da 1.999,99 euro a 999,99 euro.

In particolare, con il nuovo art. 19-bis, viene inserito il comma 4-bis all’art. 15, D.L. 179/2012 secondo cui: “A decorrere dal 1.01.2023, nei casi di mancata accettazione di un pagamento, di qualsiasi importo, effettuato con una carta di pagamento (carta di credito o carta di debito), da parte di un soggetto obbligato, si applica nei confronti del medesimo soggetto la sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma pari a 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale è stata rifiutata l’accettazione del pagamento”.

Dal punto di vista operativo l’obbligo di accettazione di carte di pagamento è assolto con riferimento ad almeno una tipologia di carta di credito e ad almeno una tipologia di carta di debito, identificate dal marchio del circuito di appartenenza.

La modifica dà attuazione a una previsione normativa introdotta già nel 2012, ma rimasta inattuata. Infatti, il Pos è obbligatorio da 10 anni, ma la mancata previsione di un regime sanzionatorio specifico in caso di rifiuto del pagamento elettronico ha indotto molti esercenti e professionisti a ignorare le disposizioni. Più volte, nel tempo, si è tentato di introdurre una misura sanzionatoria, da ultimo con il D.L. 124/2019 (collegato alla legge di Bilancio 2020) che aveva previsto l’applicazione, a partire dal 1.07.2020, di una sanzione pecuniaria pari a 30 euro maggiorata del 4% del valore della transazione per la quale non è stato accettato il pagamento con carte. La sanzione avrebbe riguardato tutti i pagamenti tramite Pos rifiutati, con possibilità per il consumatore di segnalare la violazione dell’esercente all’Agenzia delle Entrate. Tuttavia, tale previsione non ha mai visto la luce a causa delle numerose proteste delle associazioni di esercenti e si è infine optato per la rimozione delle sanzioni.

Va sottolineato che la novella contenuta nel D.L. 152/2021 si differenzia dalle precedenti in quanto va a sanzionare il rifiuto a prescindere dall’importo dovuto dalla controparte, mentre in precedenza era prevista una soglia minima dei 30 euro di acquisto al di sopra della quale scattava l’obbligo; dunque, in via del tutto inaspettata, viene introdotto un nuovo specifico regime sanzionatorio più pervasivo di quello elaborato nelle precedenti versioni.
Il segnale risulta chiaro: il Governo conta di mettere “sotto tiro” in un’ottica di lotta all’evasione fiscale e al sommerso, in linea con quanto previsto dal PNRR, l’omessa fatturazione e la mancata emissione degli scontrini.

Autore: Silvia Filisina – Sistema Ratio Centro Studi Castelli

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