Nata nel 1905 in un piccolo villaggio della Polonia, battezzata col nome di Elena e terzogenita di dieci figli, già da bambina sente la vocazione alla vita religiosa ma, non avendo l’assenso dei genitori per entrare in convento, non può assecondarla. In quegli anni Elena si distingue per l’amore alla preghiera, la laboriosità e per una grande sensibilità alla povertà umana. Dopo aver frequentato la scuola per tre anni, ancora adolescente abbandona la casa dei genitori per fare la domestica presso alcune famiglie benestanti così da mantenersi e aiutare la famiglia. Sollecitata da una visione di Cristo sofferente – che le dice “quanto tempo ancora ti dovrò sopportare? Fino a quando mi ingannerai?” – non indugia più nel seguire la chiamata di Dio ed entra nel monastero delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia a Varsavia.
Trascorre tredici anni all’interno di vari conventi della congregazione impegnandosi come cuoca, giardiniera e portinaia. Svolge con diligenza e concentrazione tutti i lavori, osservando fedelmente le regole religiose, silenziosa e al contempo piena di amore benevolo e disinteressato. Esteriormente nessun segno faceva presagire la sua vita mistica straordinariamente ricca, una profonda e straordinaria unione con Dio. “Provo un dolore tremendo – racconta – quando osservo le sofferenze del prossimo. Tutti i dolori del prossimo si ripercuotono nel mio cuore; porto nel mio cuore le loro angosce, in modo tale che mi annientano anche fisicamente. Desidererei che tutti i dolori ricadessero su di me, per portare sollievo al prossimo”.
Dio elargisce alla santa delle grazie straordinarie, come rivelazioni, visioni e stigmate, e le permette di immergersi nella passione del Signore, oltre a darle il dono dell’ubiquità, della profezia, di leggere nelle anime umane e quello del fidanzamento e dello sposalizio mistico. Consumata dalla tubercolosi e dalle diverse sofferenze che sopporta volentieri come sacrificio per i peccatori, la religiosa polacca muore a Cracovia il 5 ottobre 1938, ad appena 33 anni, nel convento di Lagiewniki, offrendosi alla misericordia divina come vittima per la conversione dei peccatori.
Viene sepolta nel cimitero della congregazione. È stata proclamata beata il 18 aprile 1993 e santa nel 2000, anno del Giubileo, da Giovanni Paolo II.
(Foto: web).
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