Il 51° Stormo di Istrana e la Svizzera: in corso l’esercitazione “Swiss-Italy flight exercise (Sifex 2025)”

Lo scorso 26 maggio ha avuto inizio la seconda edizione di “Swiss-Italy flight exercise (Sifex 2025)”, un’esercitazione che unisce tra loro piloti e militari del 51° Stormo di Istrana con quelli provenienti dall’Aeronautica svizzera.

Il decollo di alcuni velivoli coinvolti

Fino al prossimo 13 giugno, infatti, circa 55 persone provenienti dall’Aeronautica svizzera svolgeranno queste esercitazioni addestrative con i loro velivoli F18, in maniera congiunta con velivoli EF2000 e F35 dell’Aeronautica militare.

Come è emerso durante la giornata odierna, a seguito dei risultati ottenuti l’anno scorso, nel corso della prima edizione, la decisione presa è stata quella di replicare l’esperienza, in maniera da portare avanti “un’attività bilaterale di cooperazione tra le due forze aeree”.

Un altro decollo al 51° Stormo di Istrana

Secondo quanto riferito dal general maggiore Peter Merz (comandante della Swiss Air Force) e, per la parte italiana, dal generale Marco Lant (comandante del Comando Forze da Combattimento di Milano) e il colonnello Fabio De Luca (comandante del 51° Stormo di Istrana), si tratta di un lavoro di conoscenza reciproca, che conduce a una condivisione di un set di tattiche e procedure standard.

Il passaggio di uno dei mezzi coinvolti

La Sifex 2025 è quindi “un’opportunità di integrazione tra l’Aeronautica italiana e quella di un Paese non appartenente alla Nato, che consentirà di affinare le attività di coordinamento e favorire uno scambio di conoscenze tecniche e procedurali tra Aeronautiche di Paesi confinanti”, come riportato dal 51° Stormo.

Intervista al generale Marco Lant

Un lavoro congiunto che, a seconda di quanto detto dagli interessati, non avrebbe portato a criticità, nemmeno sul fronte della comprensione linguistica.

L’atterraggio di due velivoli durante l’esercitazione

Coinvolta nell’attività anche la base di Aviano con un F16. Sul fronte dei velivoli, sono compresi anche un F18, un G550 Caew, un P72, che fungono da mezzi di supporto.

L’arrivo di un pilota coinvolto nell’esercitazione

Questa mattina sono stati eseguiti una serie di decolli e mostrate alla stampa anche le modalità di atterraggio e rifornimento dei velivoli.

Come predisposto dal calendario di questa attività bilaterale, lo scorso 26 e 27 maggio si è svolto il rischieramento del personale coinvolto e dei velivoli, mentre il 28 maggio è andato in scena il primo volo di addestramento.

Intervista al general maggiore Peter Merz

Il prossimo 11 giugno si terrà il secondo volo di addestramento, seguito il 12 giugno da un ulteriore volo di rientro dei mezzi in Svizzera.

Il primo volo è consistito in un addestramento basico, ma seguirà un terzo scenario che consiste in una simulazione più completa e più complessa. Scenari di simulazione che sono stati preceduti da percorsi di pianificazione.

Il colonnello Fabio De Luca

L’area coinvolta nell’esercitazione (denominata “Delta 35”) coinvolge uno spazio che tocca anche il mare (raggiungibile in circa un quarto d’ora di volo), fino a sfiorare la Croazia. Nonostante la scelta dell’area del mare, non si tratta di voli supersonici, in quanto l’onda d’urto provocata potrebbe dare fastidio.

La fase di rifornimento di uno dei velivoli

L’attività addestrativa si svolge nel rispetto delle previste procedure di volo e di sicurezza, ha assicurato il 51° Stormo, mentre la permanenza nella Marca del personale svizzero rappresenta anche un’opportunità utile per conoscere la realtà e le eccellenze del territorio.

Non è escluso che il prossimo anno possa seguire una terza edizione di quest’attività bilaterale, anche se i tempi non sono ancora maturi per confermare questa prospettiva: nel frattempo è in corso questa esercitazione che, specialmente nello scenario storico-internazionale attuale, assume un determinato significato.

Un componente dell’Aeronautica svizzera

(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto e video: Arianna Ceschin)
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