Avanzi di amministrazione, Anci Veneto: ecco come i Comuni potranno spenderlo

Nella nota, a firma della presidente Maria Rosa Pavanello (nella foto)  e del direttore Carlo Rapicavoli, Anciveneto esprime innanzitutto grande soddisfazione per l’apertura del ministero dell’Economia all’utilizzo degli avanzi di amministrazione di Comuni, avvenuta con l’emanazione della Circolare numero 25 del 3 ottobre 2018, ricordando come negli ultimi anni Anci Veneto ha posto in essere varie iniziative per evidenziare l’annoso problema dei limiti all’utilizzo degli avanzi di amministrazione, che penalizza in particolare modo i Comuni del Veneto.

Una ulteriore iniziativa è già stata programmata per mercoledì 24 ottobre 2018, ore 16.30, in sede di Assemblea nazionale Anci, Fiera di Rimini.

Con la nota tecnica inviata ai Comuni – afferma il direttore Rapicavoli – abbiamo cecato di illustrare le problematiche correlate all’attuazione della circolare della Ragioneria generale dello Stato. Abbiamo ricordato, in particolare, che la prima condizione per poter impegnare la spesa è l’avvenuta approvazione del progetto esecutivo. In mancanza dell’approvazione del progetto esecutivo, non sorge alcuna obbligazione verso terzi e quindi non è possibile procedere ad assumere l’impegno di spesa sostanzialmente perché mancano i presupposti, ai sensi del principio della competenza finanziaria”.

“Non è però sufficiente l’approvazione del solo progetto esecutivo per poter assumere l’impegno di spesa, ma occorre che siano “attivate” le procedure di affidamento; per “procedure attivate” si intende, ad esempio, affidamenti in economia, o la pubblicazione del bando di gara, mentre nel caso di procedura negoziata senza pubblicazione di bando, si fa riferimento al momento in cui, gli operatori economici selezionati vengono invitati a presentare le offerte oggetto della negoziazione, con lettera contenente gli elementi essenziali della prestazione richiesta. Abbiamo inoltre elencato tutte le possibili tipologie di investimento, oltre alla realizzazione di opere: ad esempio acquisizioni di immobili o contributi ad altri enti per investimenti pubblici”.

“Se non si attivano le procedure di affidamento – conclude Rapicavoli – le somme non impegnate riconfluiscono nel risultato di amministrazione dell’anno 2018 e quindi bisognerà attendere l’approvazione del rendiconto 2018, entro aprile dell’anno 2019. In pratica si perdono quattro mesi, fermo restando il quadro normativo per l’anno 2019 che dovrebbe essere definito nella legge di bilancio dell’anno 2019”.

Va ricordato che la circolare della Ragioneria generale dello Stato è applicabile solo per l’anno 2018. Ma ciò viene generalmente interpretato come un anticipo di un quadro normativo stabile ed organico che dovrebbe essere disciplinato dalla prossima legge di bilancio dello Stato per l’anno 2019; e non potrebbe essere che così, visto che ogni limite temporale sarebbe in aperto contrasto con le pronunce della Consulta. Quindi è ragionevole pensare che le nuove regole saranno applicate anche per il futuro e ci si attende una forte semplificazione del quadro normativo dall’anno 2019 in poi.

(Fonte e foto: Anci Veneto).
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