Parenti stretti dei carciofi, sono una verdura tipica dell’inverno. Ricchi di fibre e sali minerali, aiutano l’organismo a smaltire le tossine
Ricchi d’acqua, fibre e sali minerali, i cardi uniscono un alto potere saziante a un bassissimo apporto calorico, che li rende ideali anche a dieta. Hanno modeste quantità di zuccheri (1,7 %), di proteine (0,6%) e di grassi (0,1 %). Buono, invece, l’apporto di fibre (1,5%).
Contengono molti i minerali: potassio, ferro, rame, sodio, magnesio, zinco, manganese, calcio e fosforo.
Tra le vitamine troviamo quelle del gruppo B (B1, B2, B5, B6), ma soprattutto un importante contenuto di folati e una discreta quantità di vitamina C. I cardi sono un alimento molto prezioso per la salute, aiutano il fegato, perché come i carciofi, i cardi sono epatoprotettivi grazie alle loro proprietà depurative e anticirrotiche. Tra le sostanze ritenute responsabili di questa proprietà c’è la silimarina. Si tratta di una miscela di tre principi attivi (silibina, silicristina e silidianina), di cui è ricco il cardo mariano, o cardo latteo.
La silimarina viene impiegata in caso di intossicazioni causate da alcool, epatite, droghe o addirittura funghi velenosi, in particolare l’Amanita Phalloides. Ma la silimarina è conosciuta e adoperata anche nell’ambiente sportivo.
Grazie alle sue proprietà è infatti in grado di ridurre gli effetti tossici a carico del fegato dovuti all’assunzione di steroidi anabolizzanti orali. Alcuni studi riportano, tra le doti della silimarina, anche quella di stimolare la produzione di latte materno. Gli effetti epatoprotettivi, diuretici e antiossidanti dei cardi sono legati anche alla presenza di cinarina. Questa sostanza protegge le cellule del fegato, stimola la produzione della bile, favorisce lo svuotamento della colecisti e stimola il deflusso della bile nel duodeno. È infatti utilizzata per il trattamento di diverse patologie legate al fegato e per il trattamento del colesterolo alto. Sotto forma di tintura madre la cinarina si mostra utile anche nella cura di calcoli alla cistifellea.
I cardi sono una ricca fonte di flavonoidi e polifenoli antiossidanti, infatti, i polifenoli hanno mostrato un ampio spettro di effetti fisiologici: possiedono attività antiallergiche, antiaterogeniche, antinfiammatorie, antimicrobiche, antiossidanti, anti-trombotiche, cardioprotettive e vasodilatorie.
La fonte principale di antiossidanti è rappresentata dai semi del fiore di cardo, utilizzati come nutraceutici ad effetto positivo sulla salute umana. Tra le proprietà medicinali che la letteratura scientifica affida al cardo, accanto a quelle epatoprotettive, diuretiche, antifungine e antiHIV, ci sono anche quelle antitumorali. Tutte queste proprietà sono riconducibili agli alti contenuti di polifenoli e inulina.
I cardi sono utili per la prevenzione del tumore al seno, infatti, l’acido caffeico ed altri glucosidi cianidinici sono i composti polifenolici sui quali si concentra la maggior parte della letteratura scientifica. Ad essi si deve la capacità di di inibire un particolare sottotipo di tumore al seno, denominato Triple-negative breast cancer (TNBC). Le uniche controindicazioni per i cardi sono l’ipertensione arteriosa a causa del rilascio della tiramina stimola infatti la secrezione di catecolamine, come dopamina, adrenalina e noradrenalina, che potrebbero favorire l’aumento della pressione arteriosa.
A cura di Giorgio e Cinzia Myriam Calabrese