Cent’anni per Maria Favaretto, festa in casa di riposo. “Ogni giorno ammiro dal mio terrazzo il sole sorgere sulla Valcavasia”

Festa con famiglia e sindaco in casa di riposo per i 100 anni di Maria Favaretto

Ancora oggi, dopo un secolo, la signora Maria Favaretto viene descritta con l’aggettivo di “precisina” per la sua mania di fare ordine o, come dice lei, “di tenersi in regola”. Sarà stata questa tendenza a permetterle di arrivare, perfettamente lucida e in salute, al grande risultato dei cent’anni?

Oggi, mercoledì 27 dicembre 2023, la signora ha festeggiato assieme ai suoi due figli, ai suoi amici e amiche della casa di riposo di Possagno, dove dice di vivere in grande comodità. Era presente anche il sindaco Valerio Favero, che si è congratulato con lei e si è detto orgoglioso a nome della comunità, e la presidente della residenza per anziani Gabriella Serafini, commossa per il primo centesimo compleanno a cui assiste in quel ruolo.


In realtà, Maria non è originaria del Trevigiano e forse per questo motivo è ancor più capace di guardare a questa valle, la Valcavasia, con occhi pieni di stupore: ogni mattina si porta in terrazzo per ammirare il sole sorgere e ne resta affascinata. Nel tepore estivo o nel gelo invernale, ne apprezza i colori intensi e speciali spuntare da dietro le colline, che dove è cresciuta lei non esistono.

Come i suoi otto fratelli e sorelle, la signora Maria è nata a Mestre, quando ancora faceva Comune, così come suo padre: il nonno era originario di Riese, dove faceva il maniscalco. “Mio nonno abitava vicino a quello che poi divenne papa Pio X. Ricevette un invito a Roma quando accadde, ma si ammalò e non poté andarvi” racconta. Maria, invece, ha sempre abitato a Mestre, recandosi a lavorare alla Manifattura Tabacchi di Venezia: un lavoro nocivo e usurante, che svolse anche durante la seconda Guerra mondiale.

“Ricordo che a 14 anni, quando ho iniziato a lavorare, volevo essere sempre puntualissima a lavoro. Quando temevo di arrivare tardi correvo fortissimo per non sbagliare nemmeno di un minuto – racconta la signora -. Con la guerra poi, quando avevo vent’anni, ho sofferto anche la fame. Mi ricordo le bombe, e la notte c’era “Pippo” che girava sopra Venezia”.

Maria Favaretto ha poi avuto la fortuna di andare in pensione molto in anticipo (lo è da 65 anni), dedicandosi alla casa ai suoi due figli, tre nipoti e quattro pronipoti. Il consiglio per arrivare a cent’anni per lei è sempre lo stesso: quello “di tenersi in regola”, di non mangiare troppo ma di cercare di stare bene, anche con lo spirito. Il suo, sempre sorridente ed entusiasta, ne è un chiaro esempio.

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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