L’anno che ci lasciamo alle spalle, è assodato, resterà memorabile per tutto quanto di nefasto ha segnato questi difficilissimi mesi. Si guarda, perciò, con speranza e grandi attese all’arrivo del 2021.
Tra bilanci e buoni auspici, si può pensare alla preparazione di piatti propiziatori della buona sorte, sia per l’ultimo giorno dell’anno che per il principio di quello che verrà. Tradizioni e usanze di molti paesi sostengono che ci sono dei cibi portafortuna, da non far mancare nemmeno quando la tavola del cenone è in “zona rossa”. Ve ne suggeriamo alcuni.
Lenticchie: che siano le umbre di Castelluccio o quelle di Altamura, sono il cibo portafortuna per eccellenza in tutta Italia.
La forma tonda e appiattita di questi legumi (preziosa fonte di potassio e fosforo) ricorda quella delle monetine. Perciò, secondo la tradizione, a ognuna corrisponde un soldo. Più se ne mangia, più denaro arriverà. Abbinate allo zampone o al musetto, le lenticchie si mangiano allo scoccare della mezzanotte (oppure se ne mette un manciata in tasca), per assicurarsi un anno prospero.
Il riso è un altro alimento ritenuto beneaugurante. Per questo lo si lancia sugli sposi dopo il “sì”, per augurare loro abbondanza e fertilità. A Capodanno l’ideale è un risotto portafortuna, colorato con il rosso (altro elemento propiziatorio) del radicchio tardivo di Treviso, nell’apice della sua stagione di raccolta.
Maiale: le carni del suino, di cui non si butta via niente, dovrebbero essere incluse nel menu di San Silvestro. Questo animale, che cerca il cibo con il naso proteso in avanti, è simbolo di progresso e di buon auspicio, di guadagni e sazietà. Che siano cotechini, musetti, zamponi, “martondee”, arrosti, ragù delle lasagne o altri piatti tradizionali, l’importante è portarlo a tavola.
Il peperoncino rosso è considerato un portafortuna data la sua forma di cornetto rosso, l’amuleto molto diffuso a Napoli (ma adottato in tutta Italia) per respingere invidie, malocchio e altre disgrazie. Il peperoncino, originario del Sud America, ha conquistato tutto il mondo, coltivato in tante specie. La varietà Capsicum Anuum è variegata: dai più soft e dolci a quelli più piccanti e intensi, comprende una gamma completa di aromi; stessa cosa dicasi per i livelli di piccantezza contenuti nei peperoncini.
Uva: il frutto che rappresenta l’abbondanza. Secondo un’antica tradizione contadina, bisognerebbe mangiare 12 chicchi di uva, uno per ogni mese, per procacciarsi abbondanza tutto l’anno. Anche l’uvetta sultanina del panettone può essere una ottima sostituta dell’uva fresca.
La melagrana è il frutto autunnale ritenuto “fortunato” per antonomasia. Nella mitologia greca e romana la pianta (melograno) e il frutto erano considerati sacri, perché protetti dalle dee Venere e Giunone, spesso rappresentate proprio con una melagrana in mano. Quindi simbolo di fertilità e ricchezza. ll frutto dell’albero del melograno apporta benefici importanti all’organismo. Ne esistono diverse varietà, dalle caratteristiche e dai sapori differenti, divise in zuccherine, agrodolci e acide. In Italia sono coltivate solo varietà dolci. Dall’antipasto al primo, fino al secondo: la melagrana si può utilizzare un po’ ovunque per arricchire i piatti del Capodanno.
Frutta secca: quando si dice “fare le nozze con i fichi secchi?, lo si deve al fatto che per gli antichi Romani la frutta secca, benché poco costosa, era di buon augurio, soprattutto nei banchetti di nozze. Secondo i francesi, per avere fortuna nell’anno nuovo si devono mangiare ben 13 tipi di frutta secca. In Italia bastano sette da gustare a Capodanno: noci, nocciole, arachidi, uvetta, mandorle, fichi e datteri.
Infine il marzapane: dulcis in fundo, la pasta di mandorle simboleggia la ricchezza. Il nome deriva dall’arabo “mauthaban” che significa appunto “moneta”. Il marzapane è tipico del Sud Italia e particolarmente della Sicilia, modellato in forma di frutta e verdura. Delle squisitezze che si possono trovare ovunque, nelle gastronomie più fornite o in pasticceria.
In Austria e in alcune zone della Svizzera e in Alto Adige, i maialini (o lo spazzacamino) di marzapane vengono regalati a Capodanno, simbolo di forza e prosperità. Da consigliare ai vegetariani, che durante il cenone sicuramente non si nutriranno di cotechino.
(Fonte: Cristiana Sparvoli © Qdpnews.it).
(Foto: web).
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