“Nelle chiese venete sono iniziati i tridui per invocare la pioggia dopo un inverno con precipitazioni praticamente dimezzate e l’allarme siccità aggravato da incendi favoriti dall’aumento delle temperature. A fianco degli agricoltori – spiega Coldiretti – anche i sacerdoti che hanno organizzato cicli di preghiere e liturgie con la ripresa anche di antichi riti come le rogazioni, processioni propiziatorie sulla buona riuscita delle seminagioni”.
L’analisi della Coldiretti evidenzia che si è aggravato il deficit idrico dopo che a febbraio si è verificato un taglio delle precipitazioni che va dall’ 87% in meno in Piemonte fino al – 52% in Veneto mentre in Toscana ha piovuto il 60% in meno rispetto alla media del periodo nei primi tre mesi del 2022.
“La siccità – sottolinea la Coldiretti – minaccia oltre il 30% della produzione agricola nazionale, fra pomodoro da salsa, frutta, verdura e grano, e la metà dell’allevamento che si trovano nella pianura padana. Le coltivazioni seminate in autunno come orzo, frumento e loietto iniziano ora la fase di accrescimento che rischia di essere compromessa dalla mancanza di pioggia mentre nei prossimi giorni partiranno le lavorazioni per la semina del mais, del girasole e della soia, ma con i terreni aridi e duri le operazioni potrebbero essere più che problematiche”.


“Ma a preoccupare – continua la Coldiretti – sono anche gli incendi favoriti dalle alte temperature e dall’assenza di precipitazioni che ha inaridito i terreni nei boschi più esposti al divampare delle fiamme. Una situazione drammatica provocata dai cambiamenti climatici con il 2022 che è già iniziato con ben 23 roghi in un inverno pazzo e siccitoso con una temperatura superiore di 0.55 gradi rispetto alla media lungo la Penisola, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Effis”.
“La siccità, che distrugge le coltivazioni e favorisce i roghi, è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana – rileva la Coldiretti – con un danni stimati in media in un miliardo di euro all’anno soprattutto per le quantità e la qualità dei raccolti. I cambiamenti climatici hanno modificato soprattutto la distribuzione sia stagionale che geografica delle precipitazioni anche se l’Italia resta un Paese piovoso con circa 300 miliardi di metri cubi d’acqua che cadono annualmente dei quali purtroppo appena l’11% viene trattenuto. Il Veneto trattiene solo il 5% della pioggia, meno della metà della media nazionale. I consorzi di bonifica sono strategici per l’irrigazione e la difesa idraulica”.
“Per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie è stato elaborato e proposto insieme ad Anbi un progetto concreto immediatamente cantierabile un intervento strutturale reso necessario dai cambiamenti climatici caratterizzati dall’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza di acqua, lungo tutto il territorio nazionale. Il progetto – conclude la Coldiretti – prevede la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti”.
(Fonte e foto: Coldiretti).
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