Colline del Prosecco verso l’Unesco, la protesta dei comitati antipesticidi: “Giudizio Icomos incompleto”

Polemizza Gianluigi Salvador del direttivo Pesticides Action Network Italia. Nel mirino il caso delle Collline del Prosecco Conegliano Valdobbiadene che verrà discusso ai primi di luglio 2019 a Baku (Azerbaijan) da parte del World Heritage Commettee Unesco, composto da rappresentanze di Stati scelti dall’Unesco con il compito di iscrivere o bocciare definitivamente, o rinviare, la candidatura dei siti, valutati in precedenza da una commissione “tecnica” Icomos.

Così scrive Salvador : “Mentre l’anno scorso le Colline prosecco Conegliano Valdobbiadene avevano ricevuto una valutazione negativa, quest’anno la valutazione Icomos è stata positiva, ma presenta 15 raccomandazioni (più che altro ammonizioni) molto pesanti, da risolvere dopo l’eventuale promozione.  Sono completamente assenti dal documento Icomos parole “Pesticide” e “Pollution”, come se certificare “culturalmente” il sito con la fotografia del paesaggio e qualche accenno frammentario alla storia recente della monocoltura viticola, ormai “industrializzata”, eliminasse i forti disagi della popolazione residente ed i pericolosi inquinamenti della chimica di sintesi, che investe tutti i beni ambientali, nell’interesse lucrativo di una piccola minoranza della popolazione”.

Grave per Salvador che “Il Centro WH Unesco di Parigi, nel suo documento di accompagnamento ha completamente appoggiato e adottato la posizione Icomos, mantenendo 14 delle 15 raccomandazioni originarie e omettendo proprio l’ultima che recita testualmente “Garantire che tutti i principali progetti che potrebbero avere un impatto sulla proprietà sia comunicata al patrimonio mondiale WH Centre in linea con l’articolo 172 delle Linee Guida Operative per l’implementazione della Convenzione World Heritage Unesco” .

Per il Pan Italia “Eliminare questa 15ma raccomandazione significa da una parte auto-deresponsabilizzarsi come Centro WH di Parigi e dall’altra perdere il controllo sulla gestione delle più importanti realizzazioni previste dalle altre 14 raccomandazioni dell’Icomos. Questa mancanza di controllo sarebbe inaccettabile in qualsiasi Sistema di Gestione della Qualità perché contraddice il principio del miglioramento continuo, come viene previsto, per esempio, negli Standard internazionali dei Sistemi di Qualità.Iscrivere un sito prima che i suoi problemi fondamentali siano risolti, crea una cattiva immagine e fa perdere credibilità all’Unesco”.

Salvador ne ha anche per il presidente della Regione Luca Zaia: “ Anche se i giornali locali celebrano con grande enfasi questa valutazione positiva, va chiarito che il sito Colline prosecco non è stato accettato con codice “I” cioè “Inscribe” (cioè iscrivi), ma la valutazione è stata lasciata ancora aperta. La Commissione Icomos che per questa seconda valutazione non ha effettuato sopralluoghi sul campo, ha la notevole responsabilità di aver ignorato i gravi disagi dei residenti e la scarsa tutela della salute e della biodiversità. È incredibile che il governatore Luca Zaia ripeta da anni che il futuro è biologico e che anche l’altro ieri abbia affermato: “ Ora vigneti senza chimica” Quando? Se nei vari documenti Unesco non si utilizza neanche una volta la parola pesticida o inquinamento? Quando? Se nelle Linee guida regionali e nei Regolamenti di Polizia Rurale comunali non è stato mai inserito il Processo di produzione biologica, ma c’è solo quello che utilizza pesticidi chimici di sintesi?”.

Salvador annuncia reazioni:I cittadini, che nel corso degli ultimi anni hanno più volte manifestato con assemblee pubbliche, sit-in, marce e cortei contro l’uso dei pesticidi di sintesi, potrebbero questa volta, prima della data della riunione del WH Commettee dedicata alle Colline del prosecco, indirizzare un’azione di protesta verso la Sede nazionale Unesco di Venezia”.

(Fonte: Pan Italia Pesticides Action Network).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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