Come non mettere il lavoro al primo posto e vivere felici

Buongiorno e benvenuti, io sono Pierantonio Polloni www.dottorpolloni.it e sono uno psicologo corporeo e questa è psicologia pratica una rubrica che riflette sul proprio benessere personale e la realtà quotidiana. L’argomento di oggi è: “Come non mettere il lavoro al primo posto e vivere felici!

Intervista a Pierantonio Polloni

Ti hanno mai detto che per essere felici è necessario avere buoni voti a scuola, avere un buon lavoro, possedere una casa e avere una famiglia?

Si tratta di un copione di vita che è basato su un piccolo numero di eventi come ad esempio la laurea, il mutuo, la casa indipendente con giardino ecc. Quando però non riusciamo a soddisfare le richieste del copione questo ci provoca ansia e confusione su come dovremmo vivere la vita, perché non stiamo seguendo lo stesso percorso degli altri. Questo accade perché inconsciamente siamo convinti che le uniche vie possibili da seguire siano o il nostro percorso esistente, oppure i percorsi che altre persone simili a noi hanno intrapreso. Ma questa visione delle cose è falsa e distorta. Serve intraprendere un percorso senza alcun sentiero cioè affrontare le incertezze e i disagi ma soprattutto,  avere fiducia in essi, contrariamente al mondo intorno a te che invece ti dice di pianificare e conformarti. Implica entrare nell’ignoto per trovare una nuova via da seguire.

Anziché pensare ad andare avanti, dobbiamo concentrarci sul diventare vivi e vivere la vita che vogliamo, indipendentemente dal copione seguito dagli altri. Il problema è che più rimaniamo intrappolati in un percorso o azienda che non ci rappresenta, e più diventiamo ciò che il copione ci richiede di essere. Questo va a discapito della nostra natura, suona molto come tradire noi stessi, e in definitiva rischia di portarci all’infelicità. Il mondo moderno offre una ricca abbondanza di percorsi, ma nonostante ciò, la maggior parte delle persone sceglie il percorso più sicuro per evitare di sentirsi sopraffatto e per evitare i disagi attraverso cui bisogna necessariamente passare per capire cosa si vuole veramente nella vita. Di solito questa scelta conservativa di rimanere nella zona di comfort viene fatta soprattutto per continuare a sentirsi parte di quella zona che offre sicurezza e prestigio: gli altri ci vedono come adulti di successo e questo di riflesso ci convince che ciò che abbiamo è migliore rispetto a ciò che desideriamo veramente.

Eccovi dunque una serie di domande fondamentali da porsi se sentite che qualcosa deve cambiare: Quali sono le convinzioni che ti stanno trattenendo e come potresti cambiarle? Qual è il vero motivo per cui non hai ancora raggiunto i tuoi obiettivi? Che cosa stai evitando di affrontare nella tua vita e perché? Quali sono le tue paure più grandi e come ti stanno influenzando? Se continuassi a vivere come stai vivendo ora, dove ti troveresti tra due,cinque o dieci anni? Che cosa desideri davvero nella vita e cosa ti impedisce di ottenerlo? Qual è la tua definizione di successo e in che modo le tue azioni quotidiane riflettono questa definizione? Quali scuse stai usando per giustificare il mancato raggiungimento dei tuoi obiettivi? Come cambierebbe la tua vita se smettessi di focalizzarti su ciò che non puoi controllare e ti concentrassi su ciò che puoi? Queste domande sono progettate per indurre una personale e profonda auto-riflessione affinchè stimolare un atteggiamento positivo nella vita delle persone.

Molto bene per oggi abbiamo concluso,vi invito a scrivere le risposte alle domande  su carta e rileggerle spesso poiché non é mai troppo tardi per cambiare in meglio! Ci vediamo al prossimo appuntamento, ciao!

(Foto e video: Dottor Pierantonio Polloni psicologo corporeo).
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