De Carlo: “Nessun baratto per l’Autonomia. Io dopo Zaia? Correrò per il centrodestra chiunque sia il candidato”

Luca De Carlo

Luca De Carlo, 51 anni, oltre ad essere l’unico bellunese a sedere tra gli scranni della maggioranza di Palazzo Madama è anche presidente della commissione Industria, Turismo e Agricoltura del Senato, nonché sindaco di Calalzo di Cadore (al terzo mandato e in scadenza) e titolare di un’azienda agricola a Feltre. Quando non è a Roma, in missioni diplomatiche all’estero o in municipio, passa il suo tempo a prendersi cura dei suoi animali e delle sue terre.

Intervista a Luca De Carlo – Video di Simone Masetto

“Ho corso diversi anni con le slitte trainate dai cani – racconta in sala stampa poco prima dell’intervista – il cane guida non stava in testa, ma sempre dietro, voleva avere tutto sotto controllo e non gli piaceva avere altri animali alle spalle”. 

Parlando di guide, proprio il suo nome è negli ultimi giorni incessantemente accostato a quello di governatore della Regione Veneto, ovviamente nel caso non dovesse passare il terzo mandato per i governatori, che poi per Zaia sarebbe il quarto, ma questo è un altro discorso. “Fino al 2025 lavorerò, e tanto, in Senato: il ruolo che ricopro è totalizzante e mi piace molto – ribatte -, dopodiché qualunque sia la formula e qualunque sia il candidato sarò sicuramente a correre per il Veneto e per il centrodestra”. 

Luca De Carlo ieri in Senato

Senatore De Carlo, dopo due giorni di lavori al Senato sull’autonomia differenziata a che punto siamo?

“Domani mattina (oggi per chi legge ndr) dovremmo votare questo provvedimento che i veneti attendono da tantissimo tempo e che comincia un iter che vede il Parlamento coinvolto più volte. Un passaggio che rappresenta la rottura del muro di cristallo visto che, fino a che non c’è stato il governo Meloni, di autonomia in Parlamento non si è mai parlato. Finalmente ora ci sarà questo primo passo importante per tutti i veneti e anche per tutte quelle regioni che oggi non credono che l’autonomia possa essere la soluzione, ma che si renderanno conto con il tempo quanto sia più importante avere regioni responsabilizzate anche sotto il profilo della spesa pubblica”.

Anche ieri l’opposizione ha parlato di “baratto” tra autonomia e presidenzialismo…

“Nessun baratto, già nel programma del 2018 parlavamo di federalismo e quindi una sorta di autonomia e di presidenzialismo. Questo è il centrodestra che crede che a maggiori forme di autonomia per le Regioni debba corrispondere uno Stato forte e soprattutto un Governo scelto dagli italiani con un premier chiaro fin da prima delle elezioni”.

Tra qualche mese si voterà alle comunali anche in molti Comuni del Veneto. Terzo mandato, a che punto siamo e cosa si aspetta?

“Intanto bisogna fare una distinzione. Per quanto riguarda il terzo mandato per i governatori è un tema di cui già il primo ministro (Giorgia Meloni ndr) ha parlato durante la sua conferenza stampa d’inizio anno spiegando che si esprimerà il Parlamento. Quando arriverà in Parlamento le forze politiche si confronteranno su questo tema, posto che ad oggi c’è solo una posizione chiara che è quella di un parlamentare, seppure anche coordinatore regionale della Lega, Alberto Stefani (si al terzo mandato per i governatori e al quarto per Zaia ndr). Per quanto riguarda il terzo mandato per i sindaci, per quelli dei Comuni tra i 5 mila e i 15 mila abitanti e quelli sotto i 5 mila c’è ancora un po’ di discussione, ma l’orientamento potrebbe essere proprio quello di garantire il terzo mandato per quelli un po’ più grandi e magari senza limite di mandati fino a 5 mila”.

L’altro ieri non è passato in Consiglio regionale del Veneto il disegno di legge sul fine vita: è sorpreso?

“Non sono particolarmente sorpreso al netto del fatto che la posizione di Fratelli D’Italia era molto chiara visto che fin da giugno eravamo contrari sia per il metodo che nel merito. Il metodo perché c’è anche un parere dell’avvocatura dello Stato che fa presagire profili di incostituzionalità, ma crediamo anche che non dovrebbe essere la Regione a legiferare su un tema così delicato, e soprattutto con così poco tempo dedicato alla discussione. Noi crediamo alla cultura della vita, cioè al potenziamento delle cure palliative e non a una cultura che potrebbe portare alla logica dello scarto, mentre per noi la vita è sacra”.

Nel 2025 sarà in Senato o sarà a correre magari per diventare presidente della Regione Veneto?

“Guardi, io sicuramente da qui al 2025 lavorerò, e tanto, in Senato. Dopodiché qualunque sia la formula e il candidato sarò sicuramente a correre per il Veneto, per il centrodestra e per dare continuità a un’azione di governo di centrodestra che ormai da anni è una costante in Veneto”.

(Foto e video: Qdpnews.it riproduzione riservata).
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