Iscrizioni scolastiche in Veneto e in provincia di Treviso: alle superiori la spuntano i licei, crollo delle paritarie

Sono 119 mila e 200 gli studenti veneti che inizieranno la classe prima nelle scuole primaria e secondaria di primo e di secondo grado dal settembre 2021, 22.995 i “primini” nella provincia di Treviso.

Rispetto allo scorso anno scolastico (dati aggiornati al giugno 2020) in Veneto si evidenzia un trend in calo del 6,1 percento ( -7.810 iscritti).

La nostra provincia è “maglia nera” con una diminuzione superiore alla media regionale: la flessione è del 6,6 percento (1.632 iscritti in meno), si tratta del calo regionale maggiore rispetto allo scorso anno scolastico dopo la provincia di Verona (-9,5 percento).

Un’analisi statistica che si legge nei dati pubblicati dall’Ufficio scolastico regionale dopo la chiusura delle iscrizioni online, avvenuta lunedì scorso, 25 gennaio.

Un messaggio preoccupante che, probabilmente, non dipende più soltanto da un costante calo delle nascite ma anche da altri fattori, tra i quali, forse, anche il Covid. Una decrescita che potrebbe avere delle ripercussioni anche sul personale docente e sul personale Ata.

Già in questi mesi le scuole evidenziano infatti un aumento dei genitori che non mandano più i figli a scuola o che stanno scegliendo l’educazione parentale per timore di un possibile contagio, con conseguenze sulle famiglie.

Un trend negativo che “punisce” in particolare le scuole paritarie, anche se l’Ufficio scolastico regionale precisa che l’iscrizione online a queste scuole era facoltativa.

Nelle private del Veneto, in base ai dati ad oggi disponibili, alla scuola primaria c’è stato un calo del 56,2 percento, alla scuola media del 59,6 percento e alle superiori del 39,7 percento, per un complessivo -53,4 percento rispetto agli iscritti dell’anno scolastico in corso.

Un calo più contenuto in provincia di Treviso, pari infatti ad un complessivo -44,4 percento, dato medio che deriva dai seguenti: -54,1 percento alla primaria, -45,9 percento alle medie, -28,3 percento alle superiori.

Per quanto riguarda le iscrizioni alle scuole superiori statali, dopo diversi anni di crescita nell’anno scolastico 2021/2022 gli istituti tecnici e professionali veneti rallentano il loro trend in aumento rispetto ai licei, che sono ritornati in auge.

Sono infatti 18 mila e 987 i futuri studenti di prima nei licei, contro i 15 mila e 66 nei tecnici: le iscrizioni nei primi sono aumentate rispetto allo scorso anno dell’1,7 percento (292 iscritti in più), nei secondi c’è stata una contrazione dell’1 percento con 719 iscrizioni in meno.

Nel complesso, quindi, il 47,9 percento dei futuri “primini” veneti frequenterà un liceo e il 38 percento un tecnico.

Trend analogo in provincia di Treviso: sono 3 mila e 623 i nuovi studenti dei licei (46,4 percento), 2 mila e 767 quelli dei tecnici (35,5 percento), 1.413 gli iscritti agli istituti professionali (percorsi triennali e quinquennali), pari al 18,1 percento del totale.

Nello specifico l’aumento dell’appetibilità dei licei è evidente negli indirizzi scientifico opzione scienze applicate (+1 percento), scienze umane (+0,7 percento) e scienze umane opzione economico-sociale (+0,5 percento).

Tra i tecnici, invece, continuano ad essere apprezzati gli indirizzi tecnologici (+0,9 percento rispetto allo scorso anno), in particolare informatica e telecomunicazioni (+1,6 percento) e meccanica meccatronica ed energia (+0,6 percento).

In calo anche i professionali, scelti dal 14,1 percento dei futuri studenti veneti, con 391 iscrizioni in meno rispetto allo scorso anno (-0,7 percento), ossia 5 mila e 615 nuovi alunni contro 6 mila e 6.

Tutti gli indirizzi sono in calo o stazionari rispetto allo scorso anno scolastico, tranne la leggera crescita (+0,1 percento) negli indirizzi agrario, servizi commerciali e industria-artigianato.

Dati che confermano quanto è evidente da tempo nella scuola italiana: da un lato, la sempre minore fiducia verso il mondo dell’istruzione obbligatoria, sempre più sminuita o criticata dalle famiglie; dall’altro, il fatto che la scelta di un liceo scientifico scienze applicate o di un indirizzo tecnico nell’ambito della tecnologia informatica non è casuale ma legata alla sempre maggiore attenzione dei giovani verso ambiti lavorativi non più manuali, ma rivolti al digitale in cui sono immersi fin da piccoli.

(Fonte: Luca Nardi © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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