La processionaria è un insetto, appartenente al gruppo dei Lepidotteri, che vive a spese dei pini, sui quali compie una generazione l’anno.
Il termine “processionaria” deriva dal comportamento delle larve (bruchi) che in primavera (mediamente tra marzo e aprile, ma anche in maggio se le temperature non sono favorevoli), abbandonano il nido invernale e scendono al suolo in processione. Tutte in fila, guidate per lo più da una larva femmina, si dirigono verso le zone più calde e soleggiate prossime agli alberi infestati dove si interrano a una profondità variabile tra i 5 e i 20 cm.
Gli adulti sono farfalle poco appariscenti e di modeste dimensioni, con abitudini crepuscolari e notturne. In estate, tra la fine di giugno e la fine di agosto, fuoriescono dal terreno dove hanno trascorso una fase quiescente.
Dopo essere state fecondate, le femmine si portano sulle parti alte della chioma e qui depongono le uova, formando un manicotto intorno a una coppia di aghi.
La processionaria non è dannosa solo per il mondo vegetale, ma anche e soprattutto per il mondo animale. I peli urticanti della processionaria, infatti, si separano facilmente dal dorso dell’animale, o per contatto diretto, o per contatto indiretto, trasportati semplicemente dal vento.
I peli urticanti possiedono una conformazione fisica tale da facilitarne l’aderenza a pelle, mucose e abiti.
Il contatto della pelle con i peli della processionaria provoca un’immediata reazione cutanea che si manifesta come un’eritema papuloso associato a dolore, prurito e rossore. Nei casi più gravi si potrebbe assistere anche alla comparsa di vescicole o bolle.
Analogamente, se i peli entrano in contatto con le mucose, scatenano un’immediata reazione irritativa e infiammatoria.
Spesso il parassita è causa di gravi reazioni anche negli animali, soprattutto nei cani che, annusando il terreno, possono venirne a contatto sviluppando reazioni particolarmente severe. L’eventuale ingestione può addirittura essere fatale.
A seguito del contatto si sviluppa un’improvvisa e abbondante salivazione, seguita da un’ingrossamento della lingua a testimonianza del grave stato infiammatorio (tanto da soffocare l’animale nei casi più severi, o causare la comparsa di necrosi irreversibile della porzione venuta a contatto).
Per i danni che può arrecare a piante, persone e animali, la lotta alla processionaria del pino è obbligatoria per legge. Un decreto ministeriale emanato nel 2007 ne stabilisce le linee guida per contrastarla e le disposizioni da seguire. Il proprietario o il gestore a qualunque titolo di alberi infestati dalla processionaria del pino è obbligato a informare il competente Servizio fitosanitario regionale.
(Autore: Luca Collatuzzo)
(Foto: Animalia Bio)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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