Nordio in Senato: “I reati contro la pubblica amministrazione sono una cosa obsoleta”

Il ministro Carlo Nordio

“I reati contro la Pubblica amministrazione sono una cosa obsoleta” a dirlo è il Guardasigilli Carlo Nordio durante la sua relazione sull’amministrazione della giustizia presentata ieri, mercoledì, alle 16 in Senato. 

Sono i numeri secondo Nordio ad avvalorare quanto questi tipi di reato siano poco frequenti in Italia tanto che “su cinque mila indagini ci sono state pochissime condanne”. 

“A chi dice che l’abuso d’ufficio possa essere un reato spia rispondo dicendo che non esistono questi tipi di reato, che non può esistere al mondo un reato che è un tassello per altri tipi di reato. Per questo motivo stiamo lavorando a una riforma in questo campo“. 

Il ministro Carlo Nordio oggi a Palazzo Madama

La commissione giustizia del Senato approva l’articolo 2 del Ddl Nordio 

In mattinata, infatti, la commissione Giustizia del Senato ha approvato l’articolo due del ddl Nordio che punta a vietare la pubblicazione delle intercettazioni che riguardano terze persone e che non potranno essere trascritti neanche i loro dati. Il disegno di legge dovrebbe arrivare in aula la prossima settimana. 

“Non si può sequestrare un cellulare come se fosse un documento”

Nordio ha poi voluto parlare anche di intercettazioni e di sequestri soprattutto visto il veloce sviluppo tecnologico: “fortunatamente c’è una recente sentenza della Corte costituzionale che lo vieta ma se oggi un pubblico ministero sequestrasse un cellulare come se fosse un documento sequestra la vita di una persona. All’interno – oltre che conversazioni che possono vedere il coinvolgimento anche di persone estranee – ci sono vite intere che possono finire nei giornali rovinando una persona. 

La maggioranza applaude Nordio al termine del suo intervento

Vecchie caserme come carceri

Il guardasigilli ha poi ribadito la sua intenzione di usare le vecchie caserme come carceri “visto che in Italia è praticamente impossibile creare delle strutture penitenziali in tempi ragionevoli”. Fondamentale l’allargamento degli spazi per potenziare la pratica sportiva e il lavoro all’interno degli istituti penitenziali per cercare di contenere la sempre crescente violenza e di suicidi. “Seppur nell’anno appena concluso vi sia stata una leggera flessione – aggiunge – quella delle morti in carceri è una piaga da risolvere”. 

La giustizia lenta fa perdere due punti del Pil 

“Solo rendendo la giustizia rapida ed efficiente si può aiutare anche l’economia di questo paese – conclude Nordio – l’impatto negativo dei ritardi della giustizia costano due punti al nostro Pil”. La lentezza della giustizia è uno dei motivi  per cui molte aziende rinunciano di investire in Italia. 

(Foto: Qdpnews.it riproduzione riservata).
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