Veneto, riapertura di alcune aziende metalmeccaniche. Fiom-Cgil: “Mancato rispetto delle decisioni istituzionali”

Ad ora le richieste di cassa integrazione riguardano circa 36.883 dipendenti della media e grande industria metalmeccanica, per un totale di circa 1.038 aziende e 7.511 dipendenti del comparto artigiano metalmeccanico padovano.

A rendere noti i dati è la Fiom-Cgil di Padova la quale segnala, inoltre, quanto siano diverse le aziende metalmeccaniche che nella stessa provincia di Padova hanno deciso per la riapertura, sia essa parziale o a regime ridotto: in certi casi, sottolineano i sindacati, le attività non sarebbero mai state sospese, se non per qualche giornata o per qualche sciopero.

Mentre, segnala sempre la Fiom-Cgil di Padova, sul territorio sarebbero presenti molte aziende non conosciute dal sindacato che hanno ripreso a lavorare.

Solo nel patavino, si stima che le imprese che hanno riaperto i battenti coinvolgano tra i 10.000 e i 15.000 lavoratori.

“Ancora una volta le imprese del Veneto si distinguono per l’unilateralità delle decisioni – ha dichiarato Loris Scarpa, segretario generale della Fiom di Padova – e per non voler rispettare le decisioni istituzionali nell’interesse di tutti”.

“Credo che sia inutile che continuino con questo atteggiamento e questo comportamento – prosegue Scarpa – perché, quando si dovrà discutere su quando e come si ripartirà, sarà assolutamente necessario che arrivino ad un punto di mediazione con le istituzioni e con il sindacato, nell’interesse comune”.

“Per noi – conclude il segretario generale – saranno imprescindibili la salute, la sicurezza, l’occupazione e il salario”.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: Web).
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