Zaia, elezioni: “Non si blocchino le vacanze invernali”. Il Presidente Mattarella a Vo’ per il primo giorno di scuola

Crea ancora molto dibattito il tema delle elezioni con Zaia che, nella conferenza stampa di oggi, mercoledì 10 giugno 2020, ha affermato di ritenere imbarazzante e disarmante assistere a un Parlamento bloccato sulla convocazione della data delle elezioni quando ci sono degli amministratori definiti “sostanzialmente scaduti”.

Ci stiamo complicando la vita perché qualcuno non vuole andare a votare – ha dichiarato il presidente della Regione VenetoQualcuno dice di aprire le scuole dopo la convocazione. Questo vuol dire che se noi apriamo le scuole ad ottobre dovremmo farle concludere, per il numero delle giornate che sono necessarie per l’anno scolastico, a fine giugno. Capite che non sta in piedi questa cosa? Oppure dovremmo evitare l’interruzione a febbraio e quindi recuperare giorni ma il mondo del turismo invernale ci direbbe di aver bloccato le vacanze invernali”.

Il presidente della Regione Veneto ha commentato positivamente la notizia del Presidente della Repubblica che ha scelto di essere presente a Vo’ Euganeo per l’inaugurazione del prossimo anno scolastico.

“Penso che sia un bel riconoscimento per la storia sanitaria ed epidemiologica del Veneto – ha affermato il governatore Zaia – ed è una forma di ringraziamento elevata anche nei confronti dei sanitari e di tutti coloro che hanno lavorato. Vo’ è diventato un po’ il paese simbolo perché è stata la prima comunità della quarantena e del primo morto in Italia, il signor Trevisan. Vo’ è anche la realtà dei primi 3000 tamponi che io ho disposto sui cittadini e dello studio storico, degli altri tamponi, del sierologico e di tutto quello che sapete”.

Il Veneto ha finanziato 90 ulteriori borse di studio, per circa 9 milioni di euro, per gli specializzandi e Zaia lo ha collegato anche al tema del corso di laurea in Medicina e Chirurgia a Treviso rispetto al quale il Veneto non farà marcia indietro.

Spazio in conferenza stampa anche per la dottoressa Annamaria Cattelan, primario delle Malattie Infettive dell’azienda ospedaliera di Padova, in prima linea nell’emergenza Coronavirus in Veneto.

“Noi infettivologi siamo stati e siamo ancora in trincea – spiega la dottoressa Cattelan – in questa guerra che però ci ha colto del tutto impreparati. Comunque, questa guerra abbiamo saputo combatterla molto bene fin da subito anche se noi infettivologi eravamo convinti che mai questa epidemia avrebbe varcato i confini dell’Italia”.

Il 21 febbraio – conclude -, il giorno x, noi a Padova stavamo facendo un convegno, con la partecipazione di gran parte dei colleghi del Veneto, della Lombardia, dell’Emilia Romagna e del Piemonte sull’infezione dell’Hiv. Eravamo infatti concentrati su altre patologie in quel momento. Eppure, nel pomeriggio sono stata chiamata dal direttore perché dovevamo andare per il primo caso di infezione da Coronavirus. Da lì è cambiato tutto, è stato subito messo in moto un piano emergenziale da parte della Regione che ci ha visti in prima linea ad accogliere i pazienti che avevano il sospetto dell’infezione da Coronavirus. È stato davvero un lavoro importante di squadra che ha permesso di ottenere degli eccellenti risultati”.

Nel punto stampa di oggi, mercoledì 10 giugno 2020, il governatore Luca Zaia ha fornito un nuovo aggiornamento sull’emergenza Coronavirus nella Regione Veneto: 772.767 tamponi (10.669 in più rispetto alla giornata di ieri), 19.194 positivi (3 in più di ieri), 878 persone in isolamento (20 persone in più), 300 ricoverati (5 in meno di ieri con 66 positivi su 300), 15 terapie intensive (con zero pazienti Covid nelle terapie intensive), 3.464 dimessi (5 in più rispetto alla giornata di ieri), 1.961 morti in totale (1.405 morti in ospedale) mentre i nati nelle ultime 24 ore sono 100.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
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