Torna a far discutere il progetto per la realizzazione di una centralina idroelettrica sul fiume Monticano a Vazzola, in via Cal Larga: il lungo percorso, cominciato più di due anni fa e ora approdato anche di fronte al Tar, il tribunale amministrativo regionale.
“Tutto è cominciato 2 anni fa – spiega il sindaco di Vazzola, Pierina Cescon – da due privati, di Oderzo e Treviso, che hanno chiesto al Comune un parere sulla centralina. Gli interventi sono di competenza della Regione quindi al Comune spetta solo il parere, lo Stato è favorevole a questo tipo di interventi in favore dell’energia idroelettrica”.
“Non a caso, nel vicino Bellunese sono moltissime le centraline idroelettriche poste sui fiumi – prosegue Cescon – ma non è sembrato assolutamente adeguato: gli stessi rilievi per il Pati (Patto intercomunale di assetto del territorio) avevano evidenziato che quella era una zona Sic (Sito di interesse comunitario), quindi di rilevante importanza ambientale”.
“Inoltre – chiarisce ulteriormente il sindaco – gli argini sono fragili per le masse d’acqua che andrebbero a crearsi. La collocazione della centralina, che sarebbe un gonfiabile cilindrico che si alza e abbassa a seconda del volume d’acqua, potrebbe creare delle piene molto pericolose. Quindi non ci sono garanzie e per questo c’è un ricorso pendente al Tar”.
“La morale – continua Cescon – è che due, forse tre mesi fa, i due privati hanno fatto domanda di scia, ovvero di dar seguito ai lavori. Il Comune ha espresso il suo parere negativo e ha emesso il divieto di proseguimento dei lavori, perché il guadagno sarebbe dei privati mentre i rischi graverebbero tutti sul Comune, non ci sono garanzie”.
“Un altro problema, che si può verificare facilmente anche in internet – spiega Cescon – potrebbe verificarsi quando i privati decidono di vendere la centralina idroelettrica. Sono moltissime quelle in vendita e Vazzola non ha bisogno di questo. Dobbiamo pensare anche al futuro”.
“Non siamo assolutamente contro l’energia verde – conclude il sindaco – ma ci importa moltissimo l’aspetto ambientale e soprattutto idraulico, lo stesso sistema informatico potrebbe smettere di funzionare e ricadrebbe sul Comune. È già capitato anche nel vicino Bellunese con le situazioni create dal maltempo lo scorso ottobre. Da parte nostra ci sarà difesa in ogni sede e saremo sempre contrari a quest’opera”.
(Fonte: Thomas Zanchettin © Qdpnews.it).
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