Ieri, domenica, all’ostetricia dell’ospedale di Belluno è stata accolta tra sorrisi e lacrime di gioia Beatrice, una splendida bimba di 3800 grammi, nata con un parto in acqua, circondata dall’amore della sua mamma e del suo papà, ma anche della zia, infermiera della pediatria, eccezionalmente presente.
E’ stato il primo parto in acqua dopo il Covid. Fino a poco tempo fa, infatti, la vasca era stata dismessa per dedicare la sala parto alle mamme covid positive; l’attuale situazione epidemiologica ha permesso di ripristinare questo importante supporto, a sostegno delle coppie a basso rischio ostetrico.
Mamma Elisa e papà Nicola sono felicissimi di aver accolto la proposta dell’ostetrica di provare l’immersione in acqua e guardano la loro bimba commossi.
“Quando una donna entra in travaglio, si scatenano ondate di emozioni contrastanti: la paura, la voglia di scappare, il dolore, l’irrazionalità combattono con la speranza, con il desiderio di conoscere il proprio figlio, con l’amore, con la gioia” spiega il direttore dell’unità Operativa Gianpaolo Tandurella.
“Uno strumento prezioso come l’acqua dona alla donna un senso di protezione, tutela la sua intimità, la rilassa e la alleggerisce del peso fisico e mentale del travaglio. Ecco allora che quando il parto è rispettato e protetto, procede svelto e la donna ne è pienamente la protagonista e viene invasa dalla gioia e dall’amore” conclude.
(Foto: Ulss 1).
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