L’inciviltà non si ferma neanche davanti alla sicurezza dei bambini, come testimoniano alcuni genitori dei piccoli alunni dell’asilo “Il girotondo” di Caerano di San Marco che, a causa dei lavori alla struttura che li accoglieva, sono stati spostati in un’ala della scuola materna di via De Gasperi.
“Dallo scorso mese di settembre – spiega una mamma di una bambina – è davvero un problema portare i bambini all’asilo senza essere investiti. Purtroppo, ci sono tante persone che hanno la brutta abitudine di parcheggiare su marciapiedi e passaggi pedonali, costringendo le persone ad andare in strada per passare”.
“Questo problema – continua – è stato fatto presente da me e da altre famiglie all’amministrazione comunale. Abbiamo chiesto al sindaco e al vicesindaco di mettere dei semplici paletti, in modo da impedire la sosta delle macchine. Se dovesse passare un disabile o un anziano in carrozzina come farebbe? Purtroppo, ci è stato risposto che sarebbe una soluzione drastica”.
Il sindaco Gianni Precoma, ben a conoscenza del problema, ha confermato che la soluzione dei paletti non è stata presa in considerazione dall’amministrazione comunale.
“In questo caso parliamo di vera maleducazione – sottolinea il primo cittadino di Caerano -. Capisco il problema dei genitori, ma purtroppo non possiamo transennare il paese per qualche maleducato e incivile. Va anche detto che, al momento, non abbiamo un agente di polizia locale che possa controllare le persone che parcheggiano le loro macchine sopra il marciapiede”.
“Rivolgo un ‘invito alla civiltà‘ alla cittadinanza – conclude -, affinché gli automobilisti non posizionino i loro veicoli sopra il marciapiede. Non sono d’accordo nel chiedere ai nonni vigile di fare questo tipo di controlli, perché non sarebbero di loro competenza. Mi sono rivolto anche alle forze dell’ordine, ma sono conscio del fatto che hanno altre situazioni da dover gestire e non possono garantire sempre la loro presenza”.
Il sindaco Precoma ha parlato anche del recente abbattimento della “storica” palma in piazza Martiri della Libertà, precisando che ormai la pianta era morta e rappresentava un problema per la sicurezza, l’igiene e il decoro della zona.
(Foto: per concessione di un lettore).
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