Orgoglio a Cavaso, viene consegnata la bandiera di Città dell’Olio e proposta anche la “Strada dell’Olio”

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È ufficiale, c’è una nuova città dell’olio in Veneto ed è Cavaso del Tomba: il sindaco Gino Rugolo ha ottenuto la bandiera nella mattinata di ieri, sabato 10 ottobre, con una cerimonia che ha visti riconosciuti gli sforzi di tanti anni di lavoro nel tentativo di valorizzare l’olio locale e la sua tipicità.

La tradizione olearia, rappresentata anche dalla presenza di un frantoio in paese, dove si è svolto l’evento, ha ottenuto un primo riconoscimento, ma come ha dichiarato il primo cittadino “Non è che l’inizio di un percorso che porterà a una condivisione dei valori di sostenibilità che caratterizzano le produzioni locali”.

Una giornata storica per il settore agricolo della Valcavasia, ma importante anche per il resto della comunità: durante l’incontro si è parlato dell’olio come dell’identità di un territorio e come simbolo di resilienza, ma anche come un vettore turistico, capace di rivitalizzare la proposta della Pedemontana del Grappa, dando al visitatore una valida alternativa al vino.

Un percorso oleario che era iniziato con una dedizione personale di Orio Mocellin, ex-sindaco di Pove del Grappa, e aveva trovato concretizzazione nel 1994 con l’entrata in gioco di Franco Vettoretti: era stato lo stesso Luca Zaia, al tempo presidente della Provincia di Treviso, a supportare l’iniziativa. Anche ieri, il governatore ha inviato una lettera di congratulazioni all’amministrazione e a chi ha lavorato in questa direzione.

“Uno dei primi atti della nostra amministrazione è stato aderire alle Città dell’olio – spiega l’assessore Michele Cortesia, lanciando una proposta ai presenti – “Potremmo pensare a definire e valorizzare una Strada dell’Olio della Pedemontana del Grappa”.

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A consegnare la bandiera di persona, il presidente di Città dell’Olio, Michele Sonnessa. Il suo intervento ha esplicitato i problemi che il settore sta affrontando in tutt’Italia. “Bisogna creare una filiera corta che colleghi i produttori ai ristoranti – ha affermato – servono politiche di coordinamento che ci consentano di recuperare e contrastare l’abbandono degli uliveti”.

Erano presenti anche il presidente della Tapa Olearia di Cavaso, Lino Talamini, Alida Vettoruzzo e la coordinatrice regionale Rosy Silvestrini.

Molte le autorità presenti, a partire dagli onorevoli Ingrid Bisa, Gianpaolo Vallardi, Franco Manzato e Giuseppe Paolin che hanno incoraggiato positivamente questo sforzo, calcando sull’importanza di dare priorità alla qualità.

Presente anche il consigliere regionale Roberto Bet, al suo primo incontro pubblico in rappresentanza della Regione Veneto e i sindaci dei comuni limitrofi, Claudia Benedos per Maser, Mauro Migliorini per Asolo, Alvise Metti per Monfumo, Adriano Torresan per Castelcucco e Pierantonio Geronazzo per Valdobbiadene, e i rappresentanti di tutte le altre città dell’olio in Veneto.

Inoltre per le associazioni, esponenti del Gal, di Coldiretti, Paolo Mares per l’Ipa Monte Grappa e ovviamente la Pro Loco, che ha aiutato a preparare la degustazione in sicurezza.

Al termine del convegno, è stato offerta una particolare degustazione a base di olio, con un presidio Slow Food che ha mostrato agli ospiti con quanta creatività si possa mettere al centro dell’attenzione un determinato prodotto, capace di raccontare non soltanto un gusto, un colore o una consistenza, ma anche la cultura e la storia di un luogo.

 

(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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