La terra di Auschwitz e quella di Codognè sparse ai piedi di un nuovo monumento: “Per non dimenticare”

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La terra di Codognè assieme a quella di Auschwitz sono state sparse questa mattina, mercoledì 27 gennaio, ai piedi del nuovo monumento in ricordo delle vittime dell’olocausto.

In occasione delle celebrazioni della Giornata della Memoria l’amministrazione comunale ha voluto inaugurare una nuova opera commemorativa con l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza al ricordo e alla conservazione della memoria storica del paese e di tutta l’umanità.

L’opera, che è stata svelata alle 11 di oggi alla presenza del sindaco Lisa Tommasella, del consigliere regionale Roberto Bet, dei rappresentanti d’arma e di una delegazione di studenti dell’istituto comprensivo, è il segno che l’amministrazione comunale non vuole dimenticare le persone vittime dei campi di concentramento.

L’emergenza epidemiologica in corso ha obbligato l’amministrazione a organizzare una cerimonia ristretta, ma che sarà un punto di partenza per un progetto più ampio: “Il prossimo anno – spiega il primo cittadino – avverrà la deposizione delle pietre d’inciampo realizzate in onore dei codognesi che persero la vita nei campi di concentramento“.

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“Oltre a ricordare le vittime dell’olocausto – continua il sindaco – questo monumento darà modo alle giovani generazioni di inciampare in un ostacolo che gli risvegli la memoria e il ricordo di questi fatti drammatici“.

Proprio dai più giovani è arrivato il momento più toccante della cerimonia: il sindaco e vicesindaco dei ragazzi, nella loro prima uscita ufficiale, oltre a spargerela terra di Auschwitz e di Codognè, hanno anche letto alcuni passaggi del diario di Anna Frank.

“I morti durante la guerra sono una cosa drammatica ma che accade da sempre, – ha spiegato il professor Pier Vittorio Pucci rivolgendosi ai ragazzi delle scuole – ma quello non va confuso sono i decessi in guerra con l’orrore dei campi di concentramento: spero che questa differenza rimanga impressa per sempre per non commettere altri orrori simili”.

Il Comune di Codognè è sempre stato fortemente legato alla giornata della memoria, anche a causa dei cittadini vittime dell’olocausto, e negli anni ha organizzato diversi viaggi nei campi di concentramento.

Proprio durante uno di questi è stata raccolta la terra che oggi, in un passaggio simbolico dalle mani della professoressa Laura Busiol a quella dei ragazzi, e stata unita alla terra del comune a significato di una sensibilizzazione reale dei fatti accaduti nel campi di concentramento.

“La regione del Veneto – dichiara il consigliere regionale Roberto Bet – condanna la Shoah e sta promuovendo molte iniziative a ricordo di quei drammatici fatti. Proprio a questa condanna nascono i diritti e le libertà che sono riconosciute nella nostra costituzione e che è importante continuare a preservare”.

(Fonte: Simone Masetto © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
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