Anche Sammy Basso ha lasciato la propria testimonianza sulla pagina Facebook “Le radici e la speranza”, un “contenitore di storie”, come è stata più volte definita, aperta lo scorso novembre come strumento di autosostegno degli operatori della “Nostra Famiglia”, che da più di un anno sono coinvolti nella vicenda legata ai propri contratti di lavoro (qui l’articolo).
Una pagina, però, che si presenta anche come uno spazio aperto ai genitori, dove trovano spazio le testimonianze del lavoro quotidiano svolto in struttura, ma anche vere e proprie pillole in tema di cultura riabilitativa.
E proprio in quest’ottica Sammy Basso, dal 2019 Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica, con una laurea magistrale in Biologia molecolare conseguita lo scorso marzo all’Ateneo di Padove, ha voluto spiegare con un suo racconto intenso e significativo il rapporto che si instaura con un fisioterapista, a suo parere da non confondere con una figura semplicemente legata all’ambiente ospedaliero.
Sammy Basso, infatti, dall’età di 7 anni fino ai 18 ha affrontato un percorso riabilitativo alla “Nostra Famiglia” di Conegliano e Vicenza, anni in cui, come ha raccontato lui stesso, ha avuto la possibilità di condividere con gli operatori le gioie e le riflessioni sulle proprie esperienze di vita.
“Nonostante siano più di 15 anni che faccio fisioterapia almeno una o due volte a settimana, devo fare uno sforzo di memoria per ricordare cosa effettivamente sia una seduta: l’unica cosa che so di per certo è che si parla tanto. Tantissimo! – ha raccontato – E che si ride, che si cresce, che sono felice di prendermi un piccolo lasso di tempo per fuggire dalla frenesia della vita quotidiana e condividerlo con delle persone di cui mi fido ciecamente”.
“La prima cosa che ho notato è che un fisioterapista deve imparare a conoscere il corpo che ha tra le mani, spesso un corpo fragile, un corpo che necessita di aiuto per continuare a muoversi. Quale grande responsabilità! – ha proseguito – Eppure nel giro di poco tempo succede la magia: i movimenti diventano naturali, giocano nel superare le resistenze che il corpo per sua natura offre, per spingersi sempre più in là, dove possibile, ma senza mai forzare la mano”.
“Ma non è solo il corpo ad essere modellato: immaginate di dover passare ogni settimana delle ore con la stessa persona, una persona che ha il compito di accompagnare il tuo corpo, cosa non scontata anche a livello emotivo. Non può che crearsi un’intimità particolare che deriva dalla fiducia e dall’affetto reciproco. E da lì nasce l’amicizia! Un’amicizia particolare, perché si trasforma con la crescita”, ha spiegato Sammy Basso, sottolineando come l’importanza del fisioterapista “va oltre il lavoro che svolge, perché non tratta dei casi clinici, tratta delle persone”.
“Uno dei miei fisioterapisti mi ha conosciuto che avevo sette anni, ero un semplice bambino, ed era con me quando sono diventato un adolescente. – ha continuato nel suo racconto – Mi ha accompagnato quando ho dovuto scegliere se sottopormi a dei trattamenti sperimentali e mi ha seguito poi nella scelta delle scuole superiori. Era presente il giorno della mia maturità ed è stata la mia valvola di sfogo durante una forte crisi universitaria. Ha gioito assieme a me durante la prima laurea e durante la seconda. Mi ha sostenuto quando ho dovuto affrontare un intervento che poteva costarmi la vita e mille altre cose si potrebbero dire, senza esagerare con i numeri”.
Parole emozionanti, che accompagnano chi le legge nella testimonianza di quello che è stato un rapporto plasmato giorno dopo giorno quando, man mano che il lavoro procedeva, la vicinanza tra fisioterapista e paziente andava a crescere.
Parole intense, che sicuramente costituiscono una testimonianza viva e significativa di ciò che si pensa di conoscere per definizione.
“Spesso infatti il fisioterapista non è una persona che appare, risolve un problema e se ne va, – ha ribadito Sammy Basso – ma anzi è una persona che entra nella tua vita e ci rimane per molto tempo, instaurando un legame che dura anche oltre”.
(Foto: Le radici e la speranza – Facebook).
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