Un lungo viale di statue in marmo. Si presentava così un tempo viale Spellanzon, una delle principali via d’accesso al centro di Conegliano.
Anche il nome della via è cambiato con il passare degli anni. Se come detto oggi è intitolato a Luigi Spellanzon – soldato coneglianese medaglia d’oro al valor militare alla memoria nel corso delle operazioni in Africa Orientale – un tempo questa via era comunemente chiamata viale dei Passeggi.
Complice anche la quasi totale assenza di traffico automobilistico è facile pensare questa zona come un luogo dove le famiglie coneglianesi trascorrevano il tempo, magari fermandosi ad ammirare le statue che costeggiavano la strada.
Strada che – come rappresentata nella foto del collezionista Suseganese Augusto Gallonetto e risalente attorno al 1912 – era molto più stretta di quella attuale e ovviamente non asfaltata. Le auto erano state inventate da pochi anni questa via era percorsa quasi esclusivamente da persone a cavallo.
“L’eta della foto è sicuramente antecedente alla prima Guerra mondiale – spiega Gallonetto – e a questa data si può risalire grazie al timbro postale della spedizione. Solitamente le cartoline venivano aggiornate ogni 5-6 anni e per questo motivo il periodo è quello dei primi anni del 1900″.
Oggi lo stesso viale si presenta in maniera. Le statue hanno lasciato spazio a imponenti alberi e viale Spellanzon è una delle vie più trafficate della città di Conegliano.
Anche se la foto della cartolina fosse stata scattata dall’inizio di questa via (e quindi inquadrando anche la zona della Caserma dei Carabinieri) l’edificio militare non ci sarebbe stato.
La Caserma “Antonio Bonsignore” infatti è stata inaugurata – sempre secondo alcuni documenti dell’epoca – alle 14.30 di venerdì 28 ottobre 1938.
Delle statue che costeggiavano il viale dei Passeggi oggi non c’è traccia se non – forse – di due. “Da quanto mi risulta – conclude Augusto – un paio sono nella zona del castello di Conegliano, ma come si vede dalla foto erano molte di più. Le altre non so che fine abbiano fatto”.
(Foto: Per gentile concessione di Augusto Gallonetto).
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