La ditta Terna di Pieve di Soligo, su progetto definitivo dell’architetto Carlo Piccin, ha iniziato i lavori di restauro del soffitto nella chiesa parrocchiale di Cordignano lo scorso giovedì 19 settembre.
Il lavoro è reso possibile anche grazie al contributo economico di 300 mila euro derivante dai fondi dell’8 per mille, stanziati dalla Conferenza Episcopale Italiana. Contributo concesso, come ha spiegato il parroco don Claudio Carniel, “solo per i lavori murari”.
Il restauro conservativo che, sottolinea sempre il sacerdote, “interesserà anche l’affresco posto sotto il soffitto stesso”, è stato approvato dalla Sovrintendenza ai beni artistici di Venezia e costerà 470 mila euro.
Restano da pagare 170 mila euro, a carico della parrocchia.
Così che don Claudio prevede che: “per poter saldare il debito residuo ci vorranno 15 anni di preziose iniziative di autofinanziamento, come finora hanno fatto i parrocchiani, attraverso attività di carattere benefico”.
In un primo momento si era programmato che l’avvio dell’importante intervento potesse avvenire entro lo scorso mese di maggio. Poi il tutto è slittato di qualche mese, ha spiegato il prete, perché ci sono volute alcune settimane per perfezionare i contratti, i conteggi, la pianificazione delle opere per la loro esecuzione nel rispetto dei parametri della sicurezza, nonché sono sopraggiunte le vacanze.
Così anche la conclusione dei lavori subirà una posticipazione e sembra si arrivi a chiudere il cantiere per le festività pasquali del 2020. “Durante i lavori – ha spiegato don Claudio – le celebrazioni si svolgeranno regolarmente nell’edificio di culto”.
In sintesi l’intervento prevede il consolidamento della struttura di sostegno della copertura, costituita da capriate alla palladiana. Interventi mirati verranno messi in atto per migliorare la staticità della parte superiore dell’edificio in caso di terremoto. Verrà ripassato e in parte rifatto il manto di copertura in coppi e controllato e revisionato il sistema di smaltimento delle acque meteoriche.
Fondamentali soluzioni di restauro conservativo riguarderanno l’intera struttura del controsoffitto della navata, che è indipendente dalla copertura. Verranno effettuati interventi sugli archi portanti, sulle capriate longitudinali, sui tiranti lignei e relativamente alle centine a cui sono fissate le cantinelle. L’affresco verrà a sua volta messo in sicurezza grazie ad una maglia di acciaio che andrà a sostituire l’attuale.
(Fonte: Loris Robassa © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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