Un’attitudine tipicamente artigianale che, nel tempo, si è trasformata in efficienza grazie a costanti e mirati investimenti su uomini e attrezzature. Una dedizione che oggi consente alla Metalfilo Srl, azienda di famiglia nata nel 1971 e con sede attuale a Cordignano, di essere particolarmente competente e reattiva verso le richieste dei clienti.
Ne abbiamo parlato con Manuele Cadorin, 50 anni, responsabile commerciare di questa realtà d’eccellenza del territorio, specializzata nella produzione di sistemi di arredo per negozi, che “condivide” la direzione con il fratello Valentino e con i cugini Mauro e Alessia.
Manuele, ci puoi raccontare un po’ la storia della vostra azienda?
“Metalfilo nasce nel 1971 dall’intesa di due fratelli Giuseppe e Loreto Cadorin, rispettivamente mio zio e mio papà. Il primo era dotato di una grande capacità tecnica e costruttiva, nonché di un elevato carisma, mio papà invece aveva più un taglio commerciale. Da subito si occupano di arredamenti per la grande istituzione organizzata e, all’inizio, della lavorazione del filo metallico (quindi fornitura di carrelli per la spesa, accessoristica varia per i supermercati, cesti sovrapponibili). Da cui il nome Metalfilo. Poi invece, nel corso degli anni, per una vocazione di entrambi di ‘cucirsi addosso l’esigenza del cliente’, sono state inserite quelle che sono le lavorazioni del tubolare e della lamiera, per completare appunto le strutture che poi servivano per arredare i negozi, dando un taglio nel comparto del retail e quindi nei negozi di abbigliamento”.


“Poi nel tempo, con un adeguato ufficio tecnico, si è messa a punto anche la fornitura di metacrilati, legno, vetro, plexiglass e anche, in ultima istanza, illuminazione, avendo così il controllo con un nostro know-how , con un parco fornitori che ci segue da anni e che fornisce appunto tutti questi semilavorati per completare i nostri arredi. Continuiamo a fornire la grande distribuzione organizzata, principalmente nel mondo del comparto del retail e quindi dei negozi del tessile, però ci sono state anche delle evoluzioni in tutto il corso di vita dell’azienda, che hanno visto anche cambiare quattro stabilimenti: questo dove ci troviamo oggi è il quarto da quando l’azienda è nata. Siamo partiti a Zoppè di San Vendemiano con circa 500 metri quadri, per trasferirci poi sui 1200 mq nella zona Gai di San Vendemiano, altri 3.000 metri poi sempre nella zona industriale di San Vendemiano, aggiungendone poi altri 3.000 di magazzino logistica e spedizioni. E oggi ci troviamo in uno stabilimento che è a Cordignano e che conta 12.000 metri quadri”.










“E sempre a proposito di evoluzioni e cambiamenti, questa è un’azienda che ha subìto un cambio generazionale dal luglio del 2000 quando se ne andò lo zio (mentre mio papà era già andato avanti anzitempo). Oggi quindi l’azienda è gestita dai figli dei due fratelli fondatori ovvero Mauro, Alessia, Valentino e io. Mauro segue tutta la parte di ingegnerizzazione del prodotto e di preventivazione, Alessia invece segue tutta la parte amministrativa e controllo di gestione, Valentino, mio fratello, segue la produzione e io mi occupo della parte commerciale”.


Com’è cambiato il mercato da quando avete cominciato?
“Noi abbiamo avuto un’evoluzione spaventosa, perché non assomigliamo neanche lontanamente a quelli che eravamo vent’anni fa. Il mercato, oggi come oggi, è diventato ‘molto nervoso’, soprattutto il comparto dove noi lavoriamo per la maggiore (appunto del retail), che segue la moda, è un mercato che pretende molto e che cambia molto rapidamente. Contiamo che la vita di un punto vendita di un negozio tessile dura mediamente dai quattro ai sei anni, per cui c’è sempre una volontà di cambiare i reparti, di offrire novità da un punto di vista della merceologia, dell’illuminazione, di come si espongono le merci, per avere un risultato migliore sulle vendite”.
E poi adesso vi occupate anche di navi…
“Sì, questa è una storia più recente, avviata da gennaio 2020, passando attraverso l’acquisizione di un fornitore che avevamo. Lì abbiamo intravisto un know-how che poteva permetterci di entrare in questo segmento di mercato, e abbiamo così inserito la lavorazione dell’acciaio inox, che prima in Metalfilo non esisteva, e oggi principalmente ci occupiamo di fornire degli item per le cucine delle navi. Sono tutte scocche per impianti che vengono poi assemblate, completate con gli impianti da parte dei nostri clienti e quindi portate a bordo. È una diversificazione che l’azienda ha voluto e che insiste nello stesso stabilimento: si tratta sostanzialmente di due braccia dello stesso corpo, anche se una mano non sa cosa fa l’altra perché uomini e mezzi sono completamente diversi. E anche la filiera produttiva parte dalla ‘testa e arriva alla coda’ senza toccarsi nella produzione”.


Qual è la vostra mission?
“Quella di fornire senz’altro un servizio completo al cliente. Per tutte quelle che sono le nostre competenze cerchiamo di non fermarci mai, di non dire di no. Quello che non possiamo fare, che non sappiamo fare, non lo facciamo. Invece su tutto quello che sappiamo di poter arrivare a produrre e a fornire, non ci tiriamo mai indietro, cerchiamo di arrivare in fondo per dare un servizio completo al cliente. Per quanto riguarda il comparto del retail e quindi dell’arredamento dei negozi, il nostro obiettivo primario in questo momento, è di espansione. Contiamo nel 2026 di aumentare la produzione del 20% e anche l’esportazione dei nostri prodotti, principalmente nel mercato europeo, di un 15%. Stiamo facendo una serie di azioni commerciali per arrivare a questo obiettivo e contiamo di riuscirci”.
Puoi darci qualche numero in più sull’azienda?
“Noi contiamo 55 collaboratori, che sono cambiati anche loro come noi nel tempo, perché se pensiamo ai collaboratori che avevamo 15, 20, 30 anni fa, sono completamente diversi, perché se non altro erano tutti i ragazzi delle nostre zone. Oggi invece ci avvaliamo di collaboratori che vengono anche da altri paesi”.


“Pensiamo che Metalfilo ha iniziato a integrare i propri collaboratori già nei primi anni ’90, quando abbiamo inserito i primi ragazzi che venivano da altri Stati. Siamo orgogliosi di avere una media molto bassa d’età dei nostri collaboratori, che si aggira intorno ai 38-40 anni. Cerchiamo di sceglierli al meglio e devo dire che abbiamo anche una qualità soddisfacente. Le aziende possono essere organizzate benissimo, possono avere la tecnologia più avanzata che esista, ma senza uomini non va in nessuna parte e noi, per fortuna, possiamo avvalerci di collaboratori affidabili”.
“L’azienda, come dicevo appunto, conta oggi 55 collaboratori ed esporta in 15 paesi in Europa, principalmente in Europa. Oggi possiamo contare un fatturato che supera gli 8 milioni e prevediamo appunto nel 2026, con il piano di sviluppo che abbiamo messo sul tavolo, di aumentarlo di un 15% nel prossimo anno”.
(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto e video: Matteo De Noni)
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