L’annuncio fatto martedì 15 marzo dal presidente del Veneto Luca Zaia (qui l’articolo) ha scaldato gli animi a Farra di Soligo: la notizia della riconversione dell’Ex Enam di via Patrioti 80 (proprietà dell’Inps) in Covid hotel per profughi ucraini positivi non è piaciuta a tante persone.
Molti hanno attaccato, direttamente e indirettamente, il sindaco Mattia Perencin con affermazioni che il primo cittadino, durante il consiglio comunale di questa sera, ha definito “offensive e prive di alcuna umanità nei confronti di un popolo che sta fuggendo dalla guerra; chiacchiere nei miei confronti che reputo egoiste, cattive e di pura ignoranza di fronte alle quali sono rimasto molto male, visto che non c’entro nulla nella decisione presa dalla Regione Veneto in accordo con l’Inps”.
Viste tutte le accuse ingiustificate ricevute, Perencin alla fine della seduta consiliare ha voluto fare chiarezza sull’ancora non certo futuro dell’ex Enam come Covid hotel.
“L’ex Enam non è un immobile di proprietà del Comune o del sindaco – ha affermato Perencin -, è una delle cinque strutture che l’Inps ha deciso di mantenere a livello italiano e per la quale il sottoscritto diversi mesi fa ha avviato una serie di riflessioni insieme a Inps, Regione Veneto, Ulss 2 e Conferenza dei Sindaci per avviare delle progettualità nazionali che possano dare un futuro a questa struttura”.
“L’ex Enam, contrariamente a quanto ho sentito dire in questi giorni – ha precisato il sindaco -, non è una villa con ampi saloni e grandi spazi dove poter organizzare mostre e svolgere laboratori, dove creare aule scolastiche o dove ospitare cucine e sedi per le Pro loco. E’ un immobile in cui ci sono 52 camere con letti, armadi e televisori di una decina di anni fa e il salone più grande è quello dove si trova la mensa“.


“Il commissario per l’emergenza Ucraina, il presidente Zaia, ha messo momentaneamente a disposizione questa struttura per tutte le persone che arrivano in Veneto senza avere un posto dove andare – ha proseguito Perencin -. Ad oggi l’ex ospedale Guicciardini di Valdobbiadene accoglie una trentina di persone ucraine positive e quindi la Protezione civile regionale e l’Ulss 2 hanno chiesto all’Inps di poter ospitare donne e bambini positivi al Covid in un’altra struttura (l’ex Enam di Farra) per evitare che queste persone contagino le altre o quelle in arrivo. E’ una situazione che si sta evolvendo di giorno in giorno, non è detto che questa struttura venga utilizzata ed è possibile che venga utilizzata per un breve periodo”.
“La progettualità su cui stiamo lavorando da mesi e sulla quale c’è già un accordo con Inps nazionale – ha inoltre specificato il sindaco di Farra di Soligo – prevede di creare all’ex Enam un centro dedicato a persone che vivono situazioni di disagio e di disabilità. Un progetto di valenza nazionale e non territoriale (questo è ciò che ha chiesto l’Inps) che darà un futuro ad un immobile in deperimento, dato che è chiuso da una decina d’anni, e che rappresenterà una grande opportunità per il nostro Comune e per la nostra provincia“.
“Sono diverse le progettualità legate al tema dell’inclusione sociale (per esempio disabilità, anoressia, violenza sulle donne o altro) che Ulss 2 sta predisponendo insieme alla Regione e alla Conferenza dei sindaci per adeguare un immobile di fatto in deperimento – conclude Perencin -, c’è già la disponibilità di Inps di investire per fare importanti ammodernamenti. Una struttura che, di fatto, non è così male dal punto di vista strutturale, ci sono impianti e scale antincendio, ascensori, eccetera. L’ex Enam insomma potrebbe essere aperto domani mattina ma, ovviamente, necessita di essere ammodernata dopo circa dieci anni di non utilizzo”.
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