Quando è arrivata la notizia del posizionamento di Villa Barbaro all’ottavo posto su milleduecento nella classifica della relativa sezione del PNRR, il proprietario Vittorio Dalle Ore ha gioito non soltanto per sé, ma anche per chi prima di lui si è preso cura dell’immobile e per chi in futuro avrà la possibilità di visitarlo. È stato lui stesso a raccontarlo, alla conferenza stampa di oggi, giovedì, alla quale presenziavano anche quei professionisti che si occuperanno di portare avanti nel sito un progetto di riqualificazione sfidante, con l’obiettivo di poter condividere la bellezza anche di quelle aree esterne che il tempo aveva opacizzato.
Al contempo gli esperti si sono ripromessi di rispettare la filosofia originale, cercando di valorizzare il genio di Andrea Palladio e quello di chi ha partecipato alla costruzione e all’evoluzione delle proprietà. Due milioni di euro che verranno investiti soprattutto negli esterni della villa, con l’obiettivo di restituire nel 2024 un contesto vivace, riproducendo in parte ciò che era un tempo il sito nel suo insieme per la comunità. Tra gli elementi compresi nel progetto c’è il ninfeo, il bosco sul retro del corpo principale, ma anche l’area che era stata destinata a maneggio, ma che anticamente era descritta da Palladio come un frutteto e un orticello.
Un edificio “vivo”
“La particolarità di questa villa è che è “viva” – ha spiegato il professor Paolo Faccio, responsabile del progetto e professore universitario – E se appare così è proprio grazie all’acqua: il ninfeo è una macchina idraulica eccezionale, pensata per gestire le fonti d’acqua con equilibrio e ha un’importanza nell’ecosistema della villa che alla fine del 2024 vedrete ancor meglio evidenziata”.
Ripensare la botanica
Maria Chiara Vendramini, che curerà l’aspetto botanico del progetto, ha spiegato: “Le modifiche che andremo a effettuare sono di tipo conservativo: nulla verrà modificato in termini di spazi occupati. Il disegno del parco è che possa essere fruito nella sua completezza. Nel bosco l’operazione consisterà nel sistemare la rilettura della sentieristica con sistemi di protezione e parapetti, mettere in sicurezza le alberature più colpite dalle intemperie nel tempo. Per quanto riguarda l’ex maneggio, nel frutteto verranno piantate varietà antiche ed erbe officinali, consentendo al visitatore di immergersi nel passato della villa. Inoltre, anche il giardino delle rose subirà dei notevoli miglioramenti”.
Il discorso del padrone di casa
“La mia è una casa fortunata – ha detto il dottor Dalle Ore, ringraziando le tante presenze da tutt’Italia – Nel senso che nel tempo sono intervenute delle fortune che hanno apportato risorse utili alla valutazione e al rinnovamento della proprietà. L’ultimo rinnovo è avvenuto nel 1934, grazie alla volontà di Giuseppe Volpi e di sua figlia Marina, che hanno introdotto l’impianto elettrico e il riscaldamento. Nel 2023 questi fondi ci consentono di intervenire sul giardino e sul parco esterno. L’idea è quella della condivisione, anche perché ogni giorno qui dentro scopro un nuovo dettaglio o vedo gli ambienti sotto una nuova luce”.
Il racconto di un cantiere aperto
Per la prima volta, il racconto della villa al pubblico, esteso anche a livello internazionale, non partirà dal progetto finito (quindi da dopo i lavori) ma da un “cantiere aperto”: non a caso alla conferenza erano presenti vari esperti dello Iuav e da altre facoltà di architettura italiane. La villa potrà avere nel corso di questa realizzazione (ma anche in seguito) un importante aspetto didattico: potrà essere un punto di riferimento per la formazione dei professionisti del futuro, dove cultura e scienza si incontrano. La proposta turistica della villa, anche verso l’estero, incontrerà il concetto di ospitalità in un territorio pensato al netto dei confini regionali, anche attraverso una serie di eventi dedicati.
“Vittorio verrà ricordato nella storia per aver potuto portare avanti questo lavoro e il paese di Maser può dirsi soddisfatto di questo risultato, che consentirà di aprire nuovi spazi che prima non erano visitabili – ha affermato il sindaco Claudia Benedos – E questo esempio ci ricorda che il PNRR, nonostante tutti i casi riportati alla televisione, è stato in fondo molto utile per il nostro paese. Anche Maser ne ha usufruito”.
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