Sabato a Crespignaga l’addio a Pietro Tittoto, mancato dopo l’incidente di mercoledì. L’orto e i nipoti lo rendevano felice

Pietro Tittoto
Pietro Tittoto

Pietro Tittoto era nato nel 1943, quando il territorio della Pedemontana era molto diverso da com’è oggi: un paesaggio prevalentemente agricolo, dove si cresceva con le mani nella terra.

Gli insegnamenti che nel corso della sua vita ha tramandato ai suoi figli Marco, Matteo e Massimo, e ai suoi nipoti Elena, Martina, Pietro e Tommaso, venivano proprio da queste esperienze, vissute nella umile vita rurale della campagna maserina: la capacità di sapersi arrangiare e sapersi prendere cura del proprio campo non si imparano a scuola.

Per questo la memoria di Pietro Tittoto, l’ottantenne che ha perso la vita venerdì 17 marzo dopo un grave incidente in bicicletta, non verrà meno a Crespignaga bassa: il rosario verrà celebrato domani venerdì 24 marzo alle 19, mentre sabato 25 alle ore 10.30 nella chiesa parrocchiale di Crespignaga verrà celebrato il funerale vero e proprio.

A ricordarlo, oltre la moglie Anna Maria, ci sarà tutta la famiglia, che chiede opere di bene al posto dei fiori, devolvendo le offerte alla costruzione di una scuola materna ed elementare a Mbour, in Senegal. “Era nell’orto che Piero aveva le soddisfazioni migliori: la fatica – perché fatica è – era ripagata dal bendidio che ti danno i pomidori, i radicchi, le patate – lo ricorda il professor Giancarlo Cunial -. Per lui l’orgoglio più grande era uscire dall’orto e mostrarsi felice con un broccolo dei suoi sotto il braccio”.

(Foto: Onoranze Funebri F.lli Gallina).
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