Sulle cause dell’incidente mortale avvenuto sabato, in via Bassanese a Montebelluna, tra un furgone e un mezzo autoarticolato per il trasporto pubblico, ci sarebbero ancora dei dubbi al vaglio delle Forze dell’ordine.
Se all’inizio – anche per le caratteristiche rettilinee della strada – veniva facile ipotizzare un sorpasso azzardato del furgone, un’automobilista a bordo di una Fiat bianca riporta una versione differente.
La testimone, una donna residente nello stesso quartiere di Ruggero Priarollo che prima dell’impatto si trovava dietro al furgone bianco, confermerebbe effettivamente un’invasione della carreggiata da parte del furgone sul quale viaggiavano Piero Gallina, Priarollo (le due vittime del sinistro) e un terzo caeranese, gravemente ferito.
La manovra non le sarebbe sembrata brusca o volontaria come si farebbe per un sorpasso, ma lenta e – a sua detta – inconsapevole.
“Ha detto che si trovava proprio dietro al furgone – spiega la madre della testimone, anch’essa turbata dopo aver assistito all’incidente -. E che la manovra di quel mezzo non le è sembrata affatto un tentativo di sorpasso, quanto un qualche tipo di distrazione”. A stabilirlo, questa volta, non potranno essere le telecamere nei dintorni dell’attività limitrofa alla strada: al momento dell’impatto erano spente.
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