Il tweet di Viky fa il giro del mondo: non potrà ritornare in Italia dalla Bielorussia causa Covid

Da un tweet la sua vicenda ha fatto il giro del mondo, raccogliendo tanta simpatia e solidarietà per tutte le persone coinvolte in questa esperienza. Si è interessata anche una collega giornalista veronese, che scrive per il New York Times, perché nella sua storia ce ne sono altrettante.

Viky Aliseika (nella foto) è il diminutivo di Vicktorya. È oggi una giovane di ventidue anni, impiegata come segretaria in un ufficio, è studentessa di chimica all’università. Abita in Bielorussia, lavora a Babrujsk, città distante 150 chilometri da Minsk.

Viky è stata una bambina di Chernobyl, che grazie ai viaggi organizzati dall’associazione Help for Children ha potuto effettuare dei soggiorni a Orsago, ospite della famiglia di Silvia e Ivano Altinier. Quest’anno a causa delle norme di contenimento della pandemia Covid-19 non potrà arrivare da Minsk, perché l’ingresso in Veneto per chi vive in Bielorussia non è consentito.

L’estate per me è una bambina di Chernobyl arrivata qui a 7 anni senza valigia, senza una parola di italiano, senza una mamma che la aspettava a casa. Le misure per il Covid quest’anno non le permetteranno di venire. Devo trovare il coraggio di dirglielo e non ci riesco”.

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Questo il tweet partito da Orsago, assieme all’articolo diffuso su Twitter, pubblicato nel maggio del 2019, dal settimanale diocesano L’Azione, che raccontava la storia di Viky.

In soli due giorni ha raccolto duecentomila visualizzazioni e diverse centinaia sono stati i commenti, dall’Italia e non solo. Viky è arrivata ad Orsago per la prima volta quando aveva sette anni. E vi è ritornata per quattro estati successive. Poi ci sono stati anni di silenzio.

Durante i quali ha perso entrambi i genitori. Grazie a Facebook, a diciannove anni è riuscita a riallacciare i contatti con Silvia e Ivano, e i loro figli Gioele e Joseph. Da allora questo reciproco legame affettivo è ripreso e si è rinsaldato non solo durante le settimane estive trascorse insieme al mare, ma anche in quelle delle festività di Natale o di Pasqua.

Per Viky l’ultimo viaggio verso il Veneto è stato per le vacanze di Natale 2019, dopo c’è stata l’emergenza sanitaria del coronavirus. Viky si era presa le ferie per l’estata e aveva programmato di prendere l’aereo per passare un po’ di tempo per coltivare “l’unica cosa bella che ha avuto dalla vita”.

Dopo che è stato pubblicato il tweet sono state centinaia le famiglie che hanno risposto a Silvia e Ivano, per esprimere sentimenti di solidarietà; anch’esse costrette a vivere la stessa esperienza, l’impossibilità di riabbracciare quei giovani che sono diventati membri del nucleo familiare. In particolare sono state una decina le famiglie che hanno vissuto un’esperienza come quella della coppia orsaghese, dove i bambini, accolti da piccoli, sono diventati grandi e ora sono considerati come dei figli.

“Ho scritto a Viky – racconta Silvia – per raccontarle tutto questo, per tenerla aggiornata”. Con cuore materno aggiunge: “Così che possa sentire tutto l’amore che le arriva dall’Italia. È un abbraccio importantissimo per lei!”.

(Fonte: Loris Robassa © Qdpnews.it).
(Foto: per gentile concessione di Viky Aliseika).
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