La Fidas rinvia al prossimo anno i festeggiamenti del 50esimo anniversario. Pagotto: “Decisione inevitabile”

La Fidas di Orsago nel 2020 festeggia i suoi 50 anni di vita, con 1061 donatori che si sono succeduti in questo periodo e con i circa 350 attuali soci.

Il gruppo guidato da Patrizia Pagotto ha deciso di rimandare al 2021 i festeggiamenti, nonostante avesse predisposto un ricco programma da realizzare in questi mesi, coinvolgendo anche il mondo scolastico, per arrivare ad una cerimonia ufficiale per metà giugno (domenica 14, Giornata internazionale del dono), programmando in essa anche la assegnazione degli attestati per le donazioni effettuate.

“L’emergenza sanitaria determinatasi con il coronavirus – ha spiegato Patrizia Pagotto – non ci ha consentito di realizzare quanto avevamo programmato di fare. Ora, la situazione va verso una graduale diminuzione della pandemia, ma non riteniamo opportuno svolgere anche solo una semplice cerimonia, per rispetto verso le persone che sono morte e hanno sofferto in questo periodo. E abbiamo pensato fosse più opportuno rimandare ogni attività al prossimo anno, sempre che non vi sia una nuova ondata di Covid-19”.

Va ricordato che la Fidas aveva proposto un interessante coinvolgimento delle classi della primaria e della secondaria di Orsago. Un progetto che era stato recepito dal Collegio docenti dell’Istituto Comprensivo Ippolito Nievo, diretto dal professor Luigi Sinibaldi, come una delle attività che vanno ad ampliare il piano annuale dell’offerta formativa (Pof). Qualcosa era stato realizzato fino a febbraio, quando con il coronavirus sono state sospese le lezioni in classe e sono state sostituite da marzo dalla didattica a distanza.

Una modalità di educare a distanza, in via digitale, che non ha consentito di dar seguito al progetto Fidas come anche per tante altre proposte che erano state recepite nel Pof.

Quanto è stato prodotto non andrà perduto e a settembre, con l’auspicato ritorno all’insegnamento a scuola, si spera che vi sia la possibilità di riprendere da dove si era interrotto. In sintesi, era stato chiesto agli alunni di riflettere e di rappresentare cosa fosse per loro il dono del sangue, per poi raccogliere gli elaborati in un quaderno.

In questi mesi di emergenza sanitaria – ha raccontato Patrizia Pagotto – tanti dei nostri associati hanno continuato a donare il sangue, con tutte le cautele del caso, seguendo tutte le prescrizioni date. Questa generosità che è continuata, al di là dei numeri, è quello che esprime il nostro sentire, quello che ci da una grande soddisfazione”.

(Fonte: Loris Robassa © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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