Autoscuole del territorio in crisi, l’allarme di Unasca: “Il nostro settore deve ripartire, non possiamo restare fermi”

Molte attività in tutta Italia stanno vivendo momenti drammatici durante questo periodo di emergenza. Uno dei settori più colpiti dall’ondata di criticità, di cui non si parla molto, sono sicuramente le autoscuole.

A lanciare l’allarme è Annalisa Ferrarini, segretario provinciale dell’Unasca, Unione Nazionale Autoscuole Studi Consulenza Automobilistica: “A livello provinciale, così come in quello nazionale, siamo completamente fermi. Dovremo aspettare il 4 maggio in attesa di capire come procedere per un’eventuale ripartenza. Le motorizzazioni sono chiuse da un mese e mezzo, non si può ancora sapere quando potremo riaprire“.

“Siamo preoccupati per l’emergenza economica del comparto – continua – abbiamo azzerato totalmente gli incasssi dal primo marzo e le autoscuole devono sostenere moltissime spese: bollette, affitti, macchine, leasing e dipendenti. Si rischiano gravi ripercussioni nel settore; ben 7000 autoscuole danno lavoro a circa 30mila persone in Italia tra addetti al front office, insegnanti di teoria e istruttori di guida. 

“Sono sospese anche tutte le pratiche inerenti il conseguimento delle patenti di guida per migliaia di utenti e il rinnovo per gli autisti professionali della carta di qualificazione del conducente (cqc), documento essenziale per poter circolare – specifica -. Noi effettuiamo, inoltre, i corsi per le patenti superiori dei nostri camionisti con relativi rinnovi (cqc) che sono il motore dell’economia del nord est”.

“E’ una situazione complicata, anche perché da gennaio, alle patenti di categoria B è stata applicata l’Iva al 22% e questo ha rallentato la richiesta da parte di molti giovani – prosegue -. Chiediamo dunque al governo che sia data attenzione alla nostra situazione e al ministro dei Trasporti di comunicare quando riprenderà la programmazione degli esami nelle Motorizzazioni”.

“Se si dovesse procedere con un graduale ripristino delle attività – spiega Ferrarini – per quanto riguarda le lezioni teoriche non sarebbe possibile effettuarle online, secondo l’articolo del decreto ministeriale 317/95 vi è il divieto di e-learning e dunque le lezioni devono essere obbligatoriamente essere svolte in aula. Noi dobbiamo insegnare a guidare alle persone, l’attenzione deve essere massima dovendo formare gente con la giusta educazione stradale. Una soluzione possono essere le lezioni in aula con 10 persone alla volta, uno su ogni due/tre sedie e anzichè le solite 20/30 con magari due o tre corsi giornalieri di un’ora/50 minuti al posto delle classiche due ore alla sera. Tutte ipotesi che noi come Unasca abbiamo preparato qualora ci sia una parziale riapertura”.

Ma, come si sa, la problematica interesserebbe anche le lezioni di pratica, come spiega Sandra De Nardo, responsabile delle autoscuole Vettorazzo-Gagliano che hanno sede nei Comuni di Pieve di Soligo, Sernaglia della Battaglia, Farra di Soligo e Follina: “Sono state inserite, sempre nello stesso protocollo presentato al Governo dall’Unasca, delle eventuali precauzioni che si possono prendere all’interno delle auto durante le lezioni di guida, ovvero: usare guanti e mascherine obbligatoriamente, il/la ragazzo/a quando entra deve mettersi i guanti, non quando arriva da casa, e ad ogni cambio di guida bisogna aerare la macchina per circa 10 minuti e disinfettare tutte le superfici che sono state toccate dall’allievo/a oltre ad una completa sanificazione successivamente“.

“Siamo disposti a seguire le indicazioni del governo – continua De Nardo -. Tra le idee potrebbe esserci anche quella di dividere durante gli esami i posti anteriori da quelli posteriori per gli esaminatori tramite un plexigas. Il momento non è facile e speriamo che le decisioni che verranno prese possano essere utili per noi, vogliamo ripartire il prima possibile, in totale sicurezza”.

Criticità estese su tutti i fronti nel settore con tante ipotesi e idee per un’eventuale ripresa che dovranno andare al vaglio ed essere valutate attentamente. Le tempistiche potrebbero variare notevolmente essendo questo un settore particolare affiliato sia alle scuole che alle aziende.

Incertezze e dubbi su un settore molto importante ma poco “pubblicizzato” che rappresenta una delle realtà più importanti in tutta Italia.

(Fonte: Luca Collatuzzo © Qdpnews.it).
(Foto: web).
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