Incendio nella canonica di Barbisano: a fuoco parte del solaio. Vigili del fuoco impegnati fino alla mezzanotte

L’intervento dei Vigili del Fuoco nella canonica di Barbisano

Potrebbe essere stata la canna fumaria datata della stufa la causa di un incendio che, ieri sera, ha coinvolto una parte del solaio della canonica di Barbisano, frazione del Comune di Pieve di Soligo.

I Vigili del Fuoco del distaccamento di Conegliano sono intervenuti verso le 21 e hanno lavorato fino alla mezzanotte, per spegnere l’incendio e mettere in sicurezza l’edificio.

L’incendio alla canonica di Barbisano

L’incendio è infatti partito dalla stufa dello stabile, coinvolgendo una parte del solaio e la libreria della canonica, con i volumi contenuti andati letteralmente in fumo.

Fortunatamente nessuno si è fatto male (all’interno dello stabile si trovava un sacerdote) ma, tuttavia, sono giunti sul posto diversi sacerdoti del circondario, compreso il parroco monsignor Luigino Zago, per vedere cosa fosse successo e, soprattutto, capire se ci fosse la necessità di dare un aiuto di qualche tipo.

Anche il vescovo di Vittorio Veneto, monsignor Corrado Pizziolo, ha chiesto informazioni circa l’accaduto, per accertarsi che nessuno si fosse fatto male e capire l’entità del danno allo stabile.

Vigili del Fuoco al lavoro alla canonica di Barbisano

Edificio che, attualmente, risulta inagibile, perché presenta dei danni e necessita del ripristino dei solai.

In loco è giunto a dare una mano anche un Vigile del Fuoco in congedo, allertato dal fratello che abita di fronte alla canonica.

Sul posto sono inoltre intervenuti i volontari della Protezione civile di Pieve di Soligo, i quali si sono occupati di spostare di fatto la camera di don Carlo alla canonica di Sernaglia della Battaglia.

“Un grazie doveroso va ai volontari della nostra Protezione civile, per il lavoro svolto ieri sera”, ha affermato il sindaco di Pieve di Soligo Stefano Soldan.

Un fatto che avrebbe potuto provocare delle conseguenze gravi, in termini di salute delle persone all’interno. Ora, però, tocca alla conta dei danni.

(Foto: per gentile concessione di un lettore).
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