Anche Pieve di Soligo avrà la sua lista di caduti: intervista ad Albino Bertazzon e Enrico Dall’Anese (gallery)

Piacevole visita ieri nella redazione di Qdpnews.it. Sono passati per un saluto Albino Bertazzon, capogruppo degli alpini di Pieve di Soligo, ed Enrico Dall’Anese, professore e profondo conoscitore della storia locale.

Domani, domenica 4 novembre si svolgeranno i solenni festeggiamenti per il centenario della fine della Grande Guerra. Con inizio alle ore 9.30, l’ammassamento e l’alzabandiera saranno seguiti dalla messa in duomo.

Alle 11 verrà inaugurata una stele in onore dei caduti pievigini della Grande Guerra. Ben 44 nomi che rimarranno scolpiti a perenne ricordo del sacrificio di quella generazione. Una minuziosa ricerca storica voluta dall’amministrazione di Pieve di Soligo e dal Gruppo alpini locale portata a termine dal professor Dall’Anese, che ha prodotto anche un opuscolo. Insieme alla stele vuole essere un omaggio di Pieve di Soligo e ai “suoi figli” che hanno avuto la vita spezzata nel fiore degli anni.

Domani inaugurate la stele, un atto dovuto vista l’importanza della ricorrenza.

Albino Bertazzon: Certamente. Sono tanti anni che volevamo realizzarla. Ogni paese ha una stele, una lapide a ricordo dei propri caduti. A Pieve di Soligo mancava e questo è il momento propizio per porla a dimora. Abbiamo colmato una lacuna.

Professore, che difficoltà avete dovuto affrontare nelle ricerche storiche e che fonti avete consultato?

Enrico Dall’Anese: La difficoltà maggiore che abbiamo incontrato è rappresentata dal fatto che sono ormai passate tre generazioni. Il racconto diretto di chi quegli avvenimenti li ha vissuti è perso. Sono stati fondamentali gli elenchi stesi nel 1925 dall’allora sindaco Brunei, gli archivi parrocchiali e i dati che ci hanno fornito Regione Veneto e ministero della Difesa. 

Pieve piroscafo Umberto 1

Professore, delle 44 storie di uomini morti su tutti i fronti, dalle montagne al mare, ce ne racconta un paio di toccanti?

Enrico Dall’Anese: Mi viene in mente Lamberto Chisini, colonnello brigadiere dell’Esercito Italiano, morto a seguito della ferita riportata nel dicembre del 1917 sul Col Beretta mentre combatteva a capo dei suoi bersaglieri. Diversa ma altrettanto commovente la storia del caporal maggiore Antonio Mosè Bertazzon, che insieme ai soldati Lorenzo Bertazzon e Angelo Lorenzon perse la vita nell’affondamento della nave Principe Umberto

Il monumento ai caduti di Pieve di Soligo ha una storia tutta da raccontare, con tanto di scultura in bronzo fusa nel 1943 nell’ambito dalla campagna fascista “Metallo per la patria in armi”.

Enrico Dall’Anese: Era un pregevole bronzo artistico dello scultore Giovanni Possamai, lo stesso che eseguì parecchi monumenti tra cui quello dedicato agli Arditi a Falzè di Piave. Fu un vero peccato perdere un’opera così rilevante

Sarebbe stato possibile rifarla uguale?

Enrico Dall’Anese: Certo che si. All’epoca furono fatte scelte diverse. Volendo si potrebbe anche oggi.

Pieve intervista Bertazzon Dallanese

Bertazzon, parliamo del Gruppo alpini di Pieve di Soligo: quando è nato e quanti soci conta?

Albino Bertazzon: Nacque nel 1929. Il primo capogruppo fu Floriano Ferrazzi. L’attività si interruppe durante la seconda guerra mondiale e il gruppo fu ricostituito nel 1963. Attualmente siamo in 284: 214 soci alpini e 70 amici degli alpini.

Cent’anni fa gli italiani trionfavano a Vittorio Veneto. Per il Quartier del Piave terminò uno degli anni più difficili della storia. Che pensieri vi evoca?

E’ stata una lezione della storia e deve servire da monito per le nuove generazioni.

{cwgallery}

(Intervista a cura di Giancarlo De Luca © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it ® riproduzione riservata e archivi Munari e Spina).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati