L’anno della fame a Pieve di Soligo e il diario del farmacista Giuseppe Schiratti nella tesi di Nicolas Donadel

Testimonianze di un secolo fa, tra le pagine di diari, che raccontano un lato inedito e spesso sconosciuto di quanto accaduto a Pieve di Soligo e a Refrontolo durante l’anno della fame. A riportarle alla luce, per doveri accademici, Nicolas Donadel (a sinistra nella foto sopra),  che per concludere il suo percorso di laurea triennale in storia all’università Ca’ Foscari di Venezia ha realizzato una tesi dal titolo “L’anno della fame nel Refrontolese e Solighese anno 1917/1918”.

Tutto inizia dall’esperienza di tirocinio prevista dal piano didattico del corso di laurea: “Durante il mio stage al Museo della battaglia di Vittorio Veneto un mio collega ha iniziato a parlarmi del famoso ‘anno della fame’ – spiega Nicolas – me ne sono subito interessato, non sapendone così tanto e avendolo solo sentito nominare, più volte in realtà, nel detto Sei più lungo dell’anno della fame”.

Il lavoro per la sua tesi inizia quindi andando alla ricerca di libri e manuali, con la volontà di concentrarsi in maniera particolare sulla situazione locale, vale a dire quella di Pieve di Soligo, Refrontolo e Soligo. Paesi che fanno da scenario alle vicende raccontate all’interno dei diari dell’epoca, appunti e pagine capaci di sopravvivere fino ad oggi che rappresentano una testimonianza vera, sincera e senza filtri, dal valore inestimabile.

Pieve di Soligo tesi nicolas donadel

“Anche il mio relatore, il professore Alessandro Casellato, mi ha consigliato di interessarmi più al mondo ‘terra terra’, non quello dei grandi nomi dove c’è meno spontaneità – continua – Con l’avvento del fascismo però, molti di questi diari sono stati censurati, alcuni di questi distrutti, perché andavano contro la propaganda del regime. Non è stato facile trovare queste testimonianze, perché molti fatti sono stati praticamente omessi”.

Diversi i diari che Nicolas riesce a recuperare, spesso con fatica, tra gli archivi e le biblioteche della zona: quello di Maria Spada, quello del giovane Pietro Marciano che dopo i bombardamenti a Pieve di Soligo si trasferisce a Ceneda, quello di don Carlo Ceschin di Refrontolo e di don Giovanni Pasin. Illustre la firma del diario, pubblicato nel 1954, che si rivela essere uno dei più preziosi per portare a termine la sua ricerca: Giuseppe Schiratti, farmacista dell’omonima farmacia pievigina e nonno dell’attuale titolare Samuele Schiratti (nella foto sopra a destra con Nicolas).

“Ricostruire la situazione di quell’anno a Pieve di Soligo è stato forse il passo più difficile di questo mio lavoro – racconta Nicolas – avevo saputo del diario di Giuseppe Schiratti, ma trovarlo non è stato poi così semplice visto che si trova solo a Oderzo e a Treviso, all’interno della biblioteca del convento dei frati”. Nelle sue pagine, il racconto di uno spaccato di vita vera nell’anno dell’occupazione: episodi della vita quotidiana, l’arrivo a Pieve di Soligo degli Arditi, le poche informazioni dei cittadini su quanto accaduto a Caporetto, le proteste da parte dei pievigini contro le razzie e le violenze ricevute.

Pieve di Soligo Nicolas Donadel e Giada Fornasier

“Rispetto a quello di Maria Spada che in quanto nobile racconta di una vita sicuramente privilegiata, il diario di Giuseppe Schiratti è sicuramente quello più interessante, veritiero e autentico – continua Nicolas – Nel suo diario poi scrive già con un intento ben preciso, ovvero quello di dare alle future generazioni una testimonianza di quanto stava accadendo”.

Testimonianza giunta a tutti gli effetti fino ad oggi, forse purtroppo non così conosciuta, e che ha portato Nicolas non solo a finire il suo corso di laurea in storia, ma anche a ricevere i complimenti dallo stesso Samuele, nipote di Giuseppe.

“La mia riflessione, alla luce di ciò che ho potuto leggere, è che questo spaccato di storia spesso non viene studiato a dovere – conclude Nicolas – non si tratta di fatti così lontani da noi dal punto di vista temporale, spesso manca la voglia di conoscere dei fatti che, bene o male, hanno interessato ogni famiglia della zona in quegli anni”.

(Fonte: Giada Fornasier © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it ® riproduzione riservata).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati