L’abbraccio delle comunità di San Fior e Castello Roganzuolo a don Domenico Valentino. Il nuovo arciprete: “Grazie a tutti, cammineremo insieme”

Un rito molto partecipato, intenso, ricco di fede e di sentimenti di bene: così è stato l’ingresso del nuovo arciprete parroco don Domenico Valentino nelle comunità di San Fior di Sopra, San Fior di Sotto e Castello Roganzuolo, avvenuto ieri sabato 9 ottobre nella chiesa di quest’ultima parrocchia.

Nel pieno rispetto delle norme anti Covid, garantito dalla perfetta organizzazione dei volontari di Comune e parrocchia, tante persone hanno preso parte, all’interno e all’esterno dell’edificio sacro, alla concelebrazione eucaristica presieduta nella parte iniziale dal vescovo monsignor Corrado Pizziolo.

In uno splendido pomeriggio di sole, nella bellissima cornice paesaggistica dell’antica chiesa monumentale di Castello Roganzuolo, il primo momento ufficiale è stato l’incontro del nuovo arciprete con il sindaco Giuseppe Maset, che ha rivolto un cordiale saluto di benvenuto ricordando l’impegno in sinergia per il bene dell’intera cittadinanza.

“Sono particolarmente orgoglioso di accogliere il nostro nuovo parroco don Domenico – ha affermato il primo cittadino nel piazzale della chiesa – e rinnovo il mio impegno a collaborare fianco a fianco al servizio delle nostre comunità. E così come un sacerdote rappresenta un dono per tutti, spero tanto che tra noi possa affermarsi sempre più la cultura del dono”.

Suggestivo il rito di insediamento del nuovo parroco, accompagnato dal coro parrocchiale, iniziato con la lettura del rito di nomina da don Lucio Marian e proseguito con vari gesti significativi della liturgia cristiana guidati dal vescovo.

Il presule vittoriese, dal quale don Valentino ha ricevuto il mandato di nuova guida pastorale delle comunità sanfioresi, ha invitato il novello parroco a “chiedere continuamente il dono della sapienza, per viverla, testimoniarla e insegnarla”.

Al termine della messa, ha preso la parola il vice presidente del consiglio pastorale Flavio Spinazzè: “Siamo sicuri che sarai pastore attento, vicino, che vigila e guida il suo gregge. Già da questi primi incontri e scambi tra le realtà parrocchiali, ti abbiamo visto disponibile, aperto al dialogo e all’ascolto. Noi come laici ti possiamo assicurare che siamo comunità operanti, pronti a metterci al servizio e a rimboccarci le maniche”.

Ti affidiamo le famiglie e i giovani, le nostre scuole materne, i malati e le persone che soffrono – ha proseguito -. Da parte nostra, cercheremo di aiutarti in tutti gli ambiti pastorali, di incrementare le occasioni di collaborazione tra le nostre comunità, di vivere insieme e condividere momenti gioiosi e dolorosi, ma soprattutto cercheremo di metterci con fiducia in cammino assieme a te”.

Emozionato don Domenico, che ha rivolto il primo messaggio ufficiale da parroco alle sue nuove comunità: “Grazie a tutte quelle persone che in queste settimane mi hanno accolto e che hanno organizzato la celebrazione, mi sono sentito accompagnato passo dopo passo. Ringrazio inoltre il vescovo per la fiducia riposta in me. Tre parrocchie sono tante, ma vi assicuro il mio impegno per fare il meglio. Sarà un cammino lungo, con momenti di gioia e di fatica, ma lo faremo insieme”.

Grande la gioia visibile in tutti i partecipanti al rito, tra i quali le delegazioni delle parrocchie di Pieve di Soligo, Solighetto, Refrontolo e Codognè, comunità dove in precedenza don Domenico ha prestato servizio.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati