Messaggio di vicinanza di una docente a tutti i colleghi nell’emergenza: “Anche la scuola sta soffrendo”

“Anche la scuola sta soffrendo” è il messaggio principale di un’insegnante del Quartier del Piave, che ha preferito mantenere l’anonimato e che ha voluto denunciare le difficoltà incontrate dal mondo della scuola in queste settimane di emergenza Covid-19.

“Sono un’insegnante impegnata nella didattica a distanza in questo triste momento della nostra storia – ha affermato la docente -. Voglio innanzitutto ringraziare quegli “angeli” che stanno vegliando sulla nostra salute e mettono a repentaglio la loro vita per salvare la nostra, tutti quelli che, ogni mattina, escono di casa e vanno al lavoro affinché noi possiamo disporre di tutto ciò che quotidianamente ci serve, tutti i cittadini che stanno in casa, pur con gravi difficoltà, per contribuire alla salute collettiva e tutti i miei colleghi insegnanti che, per qualcuno, in questo momento fanno vacanza. In realtà stanno soffrendo, lasciati per lo più soli, incompresi e criticati”.

Quest’anno dedico gli auguri pasquali in modo particolare ai miei colleghi insegnanti – prosegue -. Alla collega con una connessione così lenta che per caricare una video lezione di 8 minuti ci mette 8 ore e comunque nel video sorride. Alla collega senza computer che usa il dispositivo del figlio, studente universitario, e prepara le lezioni di notte quando non serve a lui. Alla collega con tre figli piccoli che le saltano addosso durante le video lezioni (anche lei lavora di notte)”.

“Alle colleghe che un mese fa non sapevano cosa fossero Screencast, Powtoon, Vimeo o Zoom – aggiunge – e che con tenacia li hanno scaricati e studiati per cercare di avere strumenti in più per i loro alunni. Alla collega prossima alla pensione, maestra strepitosa, che scriveva ancora tutto a mano e che ora digita come un informatico. Alla collega con gli occhi colmi di lacrime che dice di non sapere come fare con i live perchè la connessione è instabile e salta spesso”.

Alle colleghe – conclude – che si sentono dire che le lezioni sono troppe, o sono troppo poche, che sono noiose, che i video non servono a niente, di fare più video, che ci vogliono più collegamenti live, di non fare collegamenti live. Alle colleghe che stanno lavorando anche la domenica di Pasqua per preparare il materiale da caricare la prossima settimana. A voi care colleghe e cari colleghi che state facendo un lavoro che non avreste mai scelto e che nessuno di noi era preparato a fare”.

Un messaggio che ha tutte le caratteristiche di uno sfogo, considerando l’amarezza di molti docenti per il fatto di sentirsi spesso inadeguati di fronte a questa emergenza che ha imposto loro di rivoluzionare la didattica per portare avanti la loro “missione educativa”.

Oltre a questi disagi, però, è giusto segnalare l’impegno di molti insegnanti che, dopo le comprensibili difficoltà iniziali, sono riusciti a proporre delle lezioni online che vengono apprezzate dai loro studenti.

L’insegnamento, però, è fatto soprattutto di relazioni vere e tutti sperano di poter tornare tra i banchi di scuola quanto prima.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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